Ftse Mib interrompe striscia vincente, soffre TIM
Giro di boa settimanale senza verve per Piazza Affari che pone fine alla striscia positiva. Il Ftse Mib, reduce da otto rialzi consecutivi, segna in chiusura un calo dello 0,68% a 24.531 punti. Oggi indicazioni oltre le attese dalle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, salite su base mensile dell’1,3% in ottobre, più dell’1% previsto. Indicazioni preoccupanti invece quelle arrivate da Target che ha diffuso una debole guidance che ha alimentato i timori che l’inflazione peserà sui rivenditori durante le festività natalizie.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari spicca il +2,17% di Leonardo; tra le banche +1,47% per Banco BPM. Sul fronte opposto, iIn coda al Ftse Mib, si segnala il titolo TIM (-2,75% a 0,2266 euro) che paga il declassamento deciso da Fitch. L’agenzia di rating ha tagliato il rating sulla tlc italiana portandolo dal livello BB outlook negative al livello BB-, sempre con outlook negativo. Il declassamento del rating riflette l’assenza di una riduzione del debito sufficiente nel 2022 e Fitch prevede che la leva netta dell’EBITDA di TIM supererà 4,5 volte dal 2023, che è una soglia per mantenere un rating “BB”. “Il peggioramento del contesto macroeconomico aggiunge rischi di esecuzione alla crescita della società e alla capacità di riduzione dell’indebitamento”, si legge nella nota dell’agenzia di rating.