Ftse Mib in rosso su crisi Governo, sotto pressione i bancari con spread in risalita
Partenza in rosso per Piazza Affari alle prese con i venti crisi che si sono abbattuti sul governo giallo-verde. A Milano l’indice Ftse Mib, tra i peggiori d’Europa, sta cedendo oltre l’1,7% a 20.484 punti. Sotto pressione i titoli del comparto bancario in balia dello spread Btp-Bund che ha ripreso a correre e si è portato a 235 punti. Ribassi di circa il 5% per Unicredit, Bper Banca, Banco Bpm e Ubi Banca.
Tra i migliori Atlantia (+2,26%) che già ieri ha iniziato a correre sull’onda delle tensioni politiche all’interno della maggioranza di governo con la possibile rottura dell’asse M5S-Lega. Una caduta del governo potrebbe cambiare gli scenari per il gruppo guidato da Giovanni Castellucci, con elezioni anticipate e un futuro governo senza i 5S – fermi sostenitori della revoca della concessione autostradale dopo il crollo del Ponte Morandi risalente a un anno fa – che renderebbe più remoto uno scenario negativo per la società che gestisce la rete autostradale. Tra i pochi segni positivi in avvio quello di Amplifon e Stm.
Le ultime arrivate dalla politica, con la crisi in atto, dettano il ritmo alla Borsa di Milano. Dopo l’affondo della Lega, confermato in serata dalle parole di Salvini da Pescara, è arrivata a tarda sera la conferenza stampa del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, a confermare che non si dimetterà dopo una giornata convulsa che ha portato al concretizzarsi della rottura tra Lega e M5s. Conte chiarisce la sua posizione: “Farò in modo che la crisi sia la più trasparente della vita repubblicana. Non spetta al ministro dell’Interno deciderne i tempi o convocare le Camere”. Poi arriva l’attacco frontale al leader leghista, reo di aver forzato la crisi di governo. “Non accetterò più che si alimenti la narrativa del governo dei no, perché questo esecutivo ha parlato poco e lavorato molto. È Salvini a dover spiegare al Paese i motivi della rottura”.
Salvini vuole che le elezioni abbiano luogo il prima possibile. “Prima si fa e meglio è – ha detto il leader leghista da Pescara – e ogni giorno che si perde è un giorno che fa male al Paese. Non vorrei che ci fosse qualcuno che vuole andare per le lunghe”. “I parlamentari alzino il culo e lunedì siano in Parlamento”, conclude Salvini. L’ipotesi più probabile è di elezioni il 20 ottobre.