Ftse Mib bagna dicembre con un tonfo del 2,28%, tracollo delle utility e di Leonardo
Incipit di ottava e del mese di dicembre in profondo rosso per Piazza Affari. Il Ftse Mib è scivolato di slancio sotto i 23 mila punti andando a chiudere a 22.728 punti (-2,28%). Forti cali per le utility e di alcuni dei titoli che hanno corso di più in questi mesi tra cui Ferrari (-3,39%) e Amplifon (-4,07%). La peggiore è stata Recordati con oltre -5%, seguita da Leonardo con -4,28%.
Tra le utility calo del 3,66% per Enel, oltre -4% per A2A ed Hera. Sulle utility pesa il movimento avverso dei titoli di Stato con il sell-off su Bund e Btp – con conseguente aumento dei rendimenti – che penalizza il settore, tradizionalmente molto sensibile ai movimenti dei tassi.
I buoni dati macro hanno fatto partire in mattinata un sell-off generalizzato sui titoli di Stato. In particolare il Pmi manifatturiero cinese, balzato a novembre a 51,8 ai massimi da quasi tre anni, ha innescato il movimento sui bond. Buoni segnali anche dalla zona euro con Markit che indica come ormai il peggio appare alle spalle nonostante l’attività manifatturiera risulta ancora in contrazione a novembre.
Tra gli altri titoli calo del 2,36% per Atlantia, scivolata ai nuovi minimi da gennaio. Il governo starebbe studiando come ridurre i danni per lo Stato in caso di revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Il premier Giuseppe Conte, ha scritto il quotidiano Repubblica nel weekend, starebbe anche valutando la cancellazione (in gergo tecnico la “delegificazione”) della legge del 2008 con l’obiettivo di revocare la concessione senza penali, magari dopo una sentenza di primo grado contro Atlantia, come consentito dal codice dei contratti.