Finale di settimana poco mosso a Piazza Affari. Rimbalzo di Stm

Fonte immagine: Istock
Chiusura in ordine sparso per le borse europee, nell’ultima seduta di una settimana ricca di avvenimenti fra banche centrali e trimestrali. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina pressoché invariato (+0,12%) a 36.471,75 punti, con il rimbalzo di Stm (+2,9%) dopo il crollo della sessione precedente e i conti di Apple e Intel a Wall Street. In rialzo anche Leonardo (+2,2%) e Prysmian (+1,3%) mentre arretrano Iveco (-1%) e Campari (-1,2%).
Nel frattempo, Wall Street si appresta ad archiviare un’ottava volatile, dopo che le solide previsioni delle big tech hanno attenuato le preoccupazioni sulle prospettive del settore alimentate da DeepSeek.
In giornata è stato diffuso il core Pce, un indicatore di inflazione attentamente monitorato dalla Federal Reserve per le sue decisioni di politica monetaria. L’indice si è allineato alle stime, con una crescita annua stabile al 2,8%, offrendo conforto agli investitori rispetto ad una possibile risalita dell’inflazione.
In Germania, i prezzi al consumo armonizzati a gennaio hanno evidenziato un +2,8% anno su anno, in linea con le stime e con il mese di dicembre.
Per quanto riguarda la prossima settimana, focus sui dati del mercato del lavoro americano e l’inflazione dell’eurozona, oltre agli indici Ism statunitensi, i Pmi cinesi e la riunione della Bank of England, mentre volgerà al termine la stagione di trimestrali negli Usa ed entrerà nel vivo quella di Piazza Affari.
Sull’obbligazionario, spread in lieve aumento a 109 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,55% e il Bund tedesco al 2,46%.
Fra le materie prime, il petrolio Brent scambia intorno ai 76 dollari al barile mentre l’oro stabilisce un nuovo record oltre i 2.800 dollari l’oncia. Sul forex, l’euro/dollaro si conferma a quota 1,039 e il dollaro/yen risale a 154,9. Fra le criptovalute, il Bitcoin viaggia sopra i 105 mila dollari.