Fiducia Istat, Mameli (Intesa Sanpaolo): verso calo PIL più lieve tra fine 2022/inizio 2023
I dati Istat odierni hanno evidenziato un corposo balzo dell’indice del clima di fiducia dei consumatori a novembre (da 90,1 a 98,1). In netta risalita anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 104,7 a 106,4). A trainare la ripresa della fiducia dei consumatori sono stati il clima economico nazionale e dalle aspettative per il futuro (salite ai massimi dallo scoppio della guerra in Ucraina), che recuperano assai più delle valutazioni sulle condizioni correnti.
Le indagini di novembre, in Italia come in altri Paesi dell’Eurozona, hanno mostrato aspettative meno pessimistiche sull’economia e sull’inflazione, sia dal lato delle famiglie che da quello delle imprese. “Ciò è dovuto principalmente al calo dei prezzi del gas registrato nelle ultime settimane rispetto ai picchi toccati lo scorso agosto, e ai minori rischi di razionamento “forzato” dei consumi energetici nei prossimi mesi”, asserisce Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Mameli prospetta una flessione del PIL tra fine 2022 e inizio 2023 che potrebbe però essere più lieve di quanto previsto in precedenza grazie alla recente evoluzione della crisi energetica. Le indagini di fiducia suggeriscono minori rischi sull’attività economica nel breve termine (con orizzonte di 3-6 mesi). “Tuttavia – avverte Mameli – i rischi potrebbero essere rimandati all’anno prossimo, quando la crisi energetica potrebbe mostrare una recrudescenza in relazione alla necessità di ricostituire gli stoccaggi di gas nei mesi centrali dell’anno. In ogni caso, vediamo ora meno rischi al ribasso sulla nostra previsione (già superiore al consenso) di crescita del PIL italiano dello 0,6% nel 2023”.