FCA-Renault, Elkann: ‘stop per proteggere azienda’. L’azione di disturbo di PSA che ha contribuito al flop (Il Sole 24 Ore)
“Elkann: stop su Renault per proteggere Fca. Rammarico dei francesi”. Così in prima pagina Il Sole 24 Ore fa il punto delle nozze fallite tra i due gruppi automobilistici, riportando le dichiarazioni di John Elkann, presidente di FCA, ai dipendenti. Elkahn motiva la decisione di ritirare la proposta sul gruppo francese con la necessità di proteggere gli interessi dell’azienda.
Il consenso alla proposta Fca per una fusione con Renault dimostra che “il tempismo, e l’equilibrio di ciò che abbiamo proposto, erano corretti- si legge nella lettera di Elkann ai dipendenti – . La proposta è stata ritirata “con l’obiettivo di proteggere gli interessi della nostra società e di coloro che lavorano qui”.
Dal canto suo Renault ha espresso “la sua delusione” dopo il fallimento del progetto, e da Parigi respingono l’accusa di invadenza della politica. Lo Stato francese, si ricordi, è il principale azionista di Renault con una quota pari al 15%. Parigi fa sapere tuttavia che il nodo da sciogliere è stato rappresentato piuttosto da Nissan.
Nelle pagine interne del Sole, diversi articoli sono dedicati al dossier FCA-Renault e al suo flop. Il quotidiano rileva come, a questo punto, si riapra il toto partner, mentre spiega anche il retroscena.
Torna in auge l’opzione di un matrimonio con PSA, su cui tra l’altro i mercati avevano puntato negli scorsi mesi.
“Dal punto di vista industriale tra i partner più accreditati spiccherebbe proprio Psa (Peugeot, Citroën, Opel e Ds) che potrebbe portare in dote piattaforme moderne come Emp2 (Efficient Modular Platform) introdotta nel 2013 e la nuova Cmp (Common Modular Platform), dedicata ai modelli di segmento C e B tra cui le nuove Peugeot 208 e Opel Corsa (pronte per i concessionari) sviluppate fin da subito anche nelle versioni elettriche (oltre che benzina e diesel) grazie alla variante per auto alla spina di questa piattaforma”.
Ma il Sole fa anche il nome di Hyundai e “infine c’è l’ipotesi cinese e qui entra in ballo Geely che controlla Volvo (e il marchio elettrico Polestar), è il primo azionista di Daimler e ha forti ambizioni oltre a piattaforme di ultima generazione”.
In ogni caso, a far saltare le nozze FCA-Renault “secondo indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, ci sono state poi altre variabili che hanno giocato a sfavore del compromesso: il tempo e un ruolo silenzioso ma altrettanto efficace della Psa di Carlos Tavares, in cui è presente indirettamente lo stato con una quota del 12,2% attraverso la Caisse des dépôts”.