Fca accusata da GM: ha corrotto i sindacati Usa nell’era Marchionne, tonfo a Wall Street
Fulmine a ciel sereno in casa Fca. Da oltreoceano è arrivata la pesante accusa di General Motors circa la condotta del gruppo italo-americano, che avrebbe corrotto membri dello United Auto Workers, il potente sindacato dei metalmeccanici americano, tra il 2009 e il 2015.
Pronta la replica con una nota di FCA US: “Siamo sorpresi da questo filing , sia per il suo contenuto che per i suoi tempi. Possiamo solo supporre che ciò intenda interrompere la nostra proposta fusione con PSA, nonché i nostri negoziati in corso con la UAW. Intendiamo difenderci energicamente da questa causa senza merito e perseguire tutti i rimedi legali in risposta ad esso”.
L’accusa di Gm è che Fca, che ai tempi era guidata da Sergio Marchionne, fece ricorso a tangenti per corrompere le trattative sul contratto di lavoro fra Uaw e le case automobilistiche statunitensi. Craig Glidden, responsabile legale di Gm, ritiene che in quegli anni Fca minò l’integrità delle trattative per il rinnovo del contratto.
A Wall Street il titolo FCA cede il 4% a 14,95 dollari.