Elezioni Turchia: Erdogan perde Ankara dopo 25 anni di dominio, tracollo lira
Un brutto risveglio stamani per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan il cui Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP) ha perso la capitale Ankara e forse anche Istanbul. Così i dati preliminari delle elezioni amministrative di ieri, domenica 31 marzo che hanno segnato la prima sconfitta elettorale che subisce Erdogan dal 2003.
Ad Ankara avrebbe vinto il candidato del Partito Popolare Repubblicano (CHP) Mansur Yavas che, sul 99,8 per cento dei voti contati, avrebbe ottenuto il 50,9 per cento dei voti. Ad Istanbul invece nella notte si è consumato un vero e proprio giallo: sia il candidato dell’AKP, l’ex primo ministro Binali Yıldırım, che quello del CHP Ekrem İmamoğlu avevano detto di aver vinto le elezioni.
Stamani è stato confermato invece l’ampio vantaggio del candidato dell’opposizione Ekrem Imamoglu su Binali Yildirim candidato dell’Akp. Erdogan in televisione aveva ammesso di aver perso alcune grandi città e a prescindere se abbia vinto o no a Istanbul, il risultato per lui è comunque una sonora sconfitta. Certo è che il Consiglio d’Europa «non è pienamente convinto che attualmente in Turchia ci sia l’ambiente elettorale libero e giusto che è necessario per elezioni genuinamente democratiche in linea con i valori e i principi europei» come ha affermato Andrew Dawson, a capo della missione di osservazione elettorale del Consiglio d’Europa per le amministrative in Turchia. Con buona pace della lira turca che dopo la flessione del 5% di venerdì scorso oggi si è indebolita del 2,5%, tornando a testare nel rapporto con il dollaro la soglia di 5,7000 e nella crisi valutaria dello scorso anno, la lira turca ha ceduto quasi il 30% rispetto al dollaro.