Effetto Wall Street e Cina su borse Asia, Tokyo +1,2%. Bank of Korea lascia tassi invariati
Azionario asiatico positivo, sulla scia anche dei forti guadagni segnati da Wall Street, con l’indice S&P 500 salito dell’1,27% a 2924,58, il Nasdaq +1,48% a 7.973,39, il Dow Jones +1,25% a 26.362,25.
Il sentiment positivo è sostenuto sui mercati dalle dichiarazioni provenienti dalla Cina, che hanno smorzato i timori di ulteriori escalation della guerra commerciale contro l’America First di Donald Trump.
In particolare Gao Feng, portavoce del Ministero del Commercio del paese, ha lasciato intendere che Pechino vuole risolvere le tensioni commerciali con Washington ricorrendo più alle trattative che alle ritorsioni.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dell’1,19% a 20.704,37 punti. Borsa Shanghai al momento piatta con -0,05%, Hong Kong +0,28%, Sidney +1,31%, Seoul +1,82%.
Diversi i dati arrivati dal fronte macro del Giappone, con il tasso di disoccupazione in calo a luglio al 2,2%, rispetto al 2,3% di giugno, e meglio del 2,3% stimato dal consensus.
Il dato preliminare di luglio relativo alla produzione industriale del Giappone è salito inoltre dello 0,7% su base annua, molto meglio rispetto al -0,6% stimato e in deciso recupero rispetto al -3,8% di giugno.
Su base mensile, la performance è stata di un aumento dell’1,3%, anche in questo caso meglio delle attese degli analisti, che avevano previsto un rialzo dello 0,3%, e in forte ripresa rispetto al -3,3% di giugno.
Per il mese di agosto, le aziende manifatturiere giapponesi prevedono un aumento della produzione industriale dell’1,3% su base mensile, mentre per settembre le attese sono di una contrazione dell’1,6%.
Brutti numeri, invece, dal fronte dei consumi: Nel mese di luglio, il dato che misura le vendite al dettaglio in Giappone è sceso infatti del 2% su base annua, facendo peggio rispetto al -0,7% atteso dal consensus, e rispetto al +0,5% di giugno. Su base mensile, il trend è stato di un calo pari a -2,3%, rispetto al -0,9% atteso e alla performance invariata del mese precedente.
Occhio alla decisione della Bank of Korea di lasciare i tassi invariati all’1,50%. La Banca centrale ha tuttavia mostrato un’apertura a tagliare i tassi, nel caso di deterioramento dei fondamentali dell’economia.