Da Progetto Italia spinta dello 0,3% al Pil. In gioco opere per 36 miliardi (Il Sole 24 Ore)
Progetto Italia, il nuovo polo delle costruzioni al quale sta lavorando il gruppo Salini Impregilo con le banche e Cdp, «è un grande segnale di speranza per il Paese, l’ultima chiamata per il settore». In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, Massimo Ferrari, dg del gruppo Salini, illustra il piano che punta a salvaguardare 500mila posti di lavoro e generare un impatto sul Pil dello 0,3% l’anno.
«Entro il 2021 il gruppo avrà ordini per 71 miliardi, un fatturato di 12 miliardi e distribuirà dividendi nel 2020». L’operazione prevede un aumento da 600 milioni e un finanziamento di 700 milioni da un pool di banche.
Alla domanda su quali aziende entreranno nel perimetro del polo, Ferrari ha risposto:
«Abbiamo presentato un’offerta per Astaldi che prevede un aumento da 225 milioni. Tra le condizioni che dovrà valutare il tribunale c’è la capacità di Salini-Impregilo di trovare finanziatori. Prevediamo inoltre di acquisire contratti: abbiamo fatto offerte ai commissari di Condotte e le stiamo valutando anche per Cmc. Ricordo che abbiamo già integrato Glf(famiglia Mazzi, ndr). Ci sono contatti in corso con altre società, ma se ci sarà la disponibilità in quel caso si possono immaginare aggregazioni con conferimento di asset».
Il dg di Salini ha precisato: “Abbiamo 36 miliardi di progetti sbloccabili concentrati al Nord, ma anche al centro e al Sud. Di questi, 26 miliardi sono finanziati da Rfi e da Anas. Parliamo dello 0,2-0,3% del Pil”.