Crif Ratings: migliora profilo rischio imprese non finanziarie
In netto miglioramento la rischiosità delle imprese non finanziarie italiane con il tasso di default che a dicembre 2017 si è attestato al 3,9%, in lieve riduzione rispetto al 4,0% di giugno 2017. Il calo è più evidente se raffrontato al 4,7% di dicembre 2016, dato a sua volta già in netto progresso rispetto al 5,8% Di fine 2015.
Così si legge nella credit research di CRIF Ratings “Economic and Credit Outlook 2018-19” che ha analizzato sia i ritardi sui pagamenti e sui rimborsi bancari sia le procedure di insolvenza e pregiudizievoli delle imprese non finanziarie italiane suddivise in 13 raggruppamenti settoriali (Agricoltura – Alimentare, Bevande e Tabacco – Chimica e Farmaceutica – Commercio – Costruzioni e Infrastrutture – Impiantistica – Immobiliare – ICT, Media e TLC – Manifattura – Mining – Oil & Gas – Servizi – Trasporti e Logistica – Utilities ed Energia).
“Il calo dei tassi di default registrato nel 2017 segue il percorso di graduale e costante miglioramento del profilo di rischio delle imprese non finanziarie italiane iniziato a partire dal 2014, dopo un biennio caratterizzato da tassi particolarmente elevati a causa della recessione economica e del contestuale incremento dei crediti bancari deteriorati” – spiega Davide Tommaso, Associate del dipartimento Corporate di CRIF Ratings. “L’assestamento dei tassi di default al di sotto dei livelli pre-crisi va letto alla luce di un sistema produttivo più solido, supportato da un’accelerazione dell’economia mondiale e dal miglioramento di quella italiana. Inoltre, un contribuito importante alla riduzione del profilo di rischio viene da quotazioni del petrolio che restano tutto sommato contenute e dal regime di tassi di interesse bassi che garantiranno, anche per il prossimo biennio, un costante flusso di liquidità a supporto delle esigenze finanziarie delle imprese”.