Crash Wall Street in stile Black Monday, effetto coronavirus e shock Bce. E la Fed lancia nuovi bazooka da $1,5 trilioni
Wall Street ha terminato la sessione della vigilia riportando un tonfo storico, con il Dow Jones affondato di 2.352,60 punti, a 21.200,62, il peggior ribasso dal Black Monday del 1987, quando capitolò di oltre -22%; lo S&P anche ha vissuto la sessione peggiore dal crash del 1987, crollando del 9,5% a 2.480,64, scivolando nel mercato orso come il Dow Jones. Il Nasdaq Composite ha fatto -9,4% a 7.201,80.
I timori sulla diffusione del coronavirus ma anche lo shock Bce hanno determinato il tracollo di Wall Street, nonostante l’annuncio della Federal Reserve, che è intervenuta per la seconda volta consecutiva sui mercati e per la terza volta questa settimana, nel confermare il sostegno all’economia e ai mercati.
La banca centrale Usa ha annunciato ieri nuove misure per iniettare fino a $1,5 trilioni nel sistema finanziario, allo scopo di evitare episodi di credit crunch dovuti al panico coronavirus.
La Fed interverrà attraverso l’acquisto di strumenti finanziari con cedola. Gli acquisti, iniziati nella giornata di ieri, continueranno fino al 13 aprile.
Jerome Powell & Co inietteranno ulteriore liquidità offrendo $500 miliardi attraverso operazioni repo a tre mesi e a un mese. Le offerte avverrano su base settimanale e proseguiranno fino alla fine del programma. In più, la Fed continuerà a offrire almeno $175 miliardi con operazioni repo overnight e $45 miliardi con operazioni bisettimanali.
Da segnalare che le repo sono operazioni di breve termine, con cui le istituzioni finanziarie forniscono garanzie di elevata qualità in cambio di riserve di liquidità, che utilizzano per mantenere operative le proprie funzioni.