Coronavirus, alert pandemia CDC scatena panico a Wall Street: Dow Jones precipita di altri 800 punti
L’alert lanciato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention, centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) sul rischio di una “possibile pandemia” del coronavirus ha affossato la borsa Usa.
Forti i sell off che hanno colpito Wall Street: il Dow Jones Industrial Average è crollato di 879,44 punti a 27.081,36, riportando due sessioni consecutivi di ribassi di almeno 800 punti per la prima volta in assoluto. Nella sessione precedente, l’indice era crollato, infatti, di oltre 1000 punti, soffrendo il terzo maggior calo, in termini di punti, dei suoi 124 anni di storia.
Lo S&P 500 è scivolato del 3% a 3.128,21 punti, mentre il Nasdaq Composite ha perso il 2,8% a 8.965,61.
Ieri la dottoresssa Nancy Messonnier del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha riferito ai giornalisti nel corso di una conference call che gli americani dovrebbero prepararsi alla possibilità che l’emergenza del coronavirus negli Usa peggiori, parlando addirittura di “possibile pandemia”.
In Cina intanto la Commissione sanitaria nazionale haannunciato 406 nuovi casi confermati di persone infettate dal coronavirus e 52 nuovi decessi, tutti nella provincia di Hubei, a causa della malattia COVID-19 provocata dal virus. In totale i casi confermati in Cina sono 78,064 mentre il bilancio delle vittime è salito, in data 25 febbraio, a 2.715.
Non è una questione di “se”, ma di “quando” il coronavirus si diffonderà negli Stati Uniti, ha detto Messonier.
La dottoressa ha consigliato di conseguenza agli americani di prepararsi a prendere iniziative in caso di peggioramento della situazione, chiedendo per esempio alle scuole le misure da adottare per frenare la diffusione del coronavirus.
Per esempio, ha consigliato, le scuole potrebbero considerare l’idea di dividere gli studenti in gruppi meno numerosi, o anche ricorrere alla decisione di far rimanere gli studenti a casa e optare per la telescuola. Le comunità e le città potrebbero dover decidere di cambiare o posticipare gli eventi.
Per ora, negli Stati Uniti, ci sono 53 casi confermati di persone infettate dal coronavirus: 12 casi riguardano persone che hanno viaggiato in Cina; 2 casi coinvolgono persone che hanno avuto uno stretto contatto con alcune delle precedenti 12). Gli altri 39 casi di COVID-19 riguardano quei cittadini Usa che sono stati rimpatriati dalla nave da crociera
Diamond Princess o dal focolaio del coronavirus, ovvero dalla città cinese di Wuhan.
Così ancora Messonnier: “Le comunità locali dovranno prendere decisioni. E’ il momento che le aziende, gli ospedali, le scuole e i cittadini inizino a prepararsi”.