News Notizie Notizie Italia Confindustria, Csc: ‘economia ferma, industria in affanno, investimenti attesi in calo’

Confindustria, Csc: ‘economia ferma, industria in affanno, investimenti attesi in calo’

2 Settembre 2019 15:37

“Nel 3° trimestre l’economia appare ancora debole, dopo che nel 2° il PIL era risultato piatto. Accanto alla conferma di alcuni segnali di miglioramento, infatti, perdura una lunga

serie di dati negativi, che riflettono anche uno scenario globale non brillante e con rischi al ribasso”. E’ quanto si legge nel report stilato dal Centrostudi di Confindustria “Congiuntura Flash”, relativo al mese di settembre, intitolato: “Italia bloccata: soffre l’industria, rischiano export e investimenti, meglio solo servizi e consumi.

Vengono individuati alcuni punti essenziali:

1) L’industria (italiana) è in affanno. Continua la dinamica negativa nell’industria italiana: l’indice PMI (Purchasing

Managers’ Index) segnala flessione dell’attività nei mesi estivi. La produzione è vista in calo a luglio (-0,3%) ed è attesa in lieve recupero in agosto, per lo più per ricostituzione dei magazzini (stime CSC).

2) I servizi sono in lieve recupero. Nel settore dei servizi, invece, il PMI è ulteriormente salito a luglio, in area di

espansione (51,7), dopo che fatturato e valore aggiunto erano tornati a crescere nel 2° trimestre. I dati qualitativi segnalano un moderato incremento degli occupati nei servizi, non nell’industria.

3) Investimenti attesi in calo: Gli indicatori annunciano una flessione degli investimenti nel 3° trimestre (+1,9% nel 2°). Gli ordini interni dei produttori di beni strumentali sono scesi a livelli molto bassi a luglio agosto. La fiducia delle imprese manifatturiere è calata ancora in agosto, ai valori del 2015.

4) meglio i consumi. Dopo un 2° trimestre a crescita zero, per i consumi lo scenario è migliorato. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo hanno recuperato a luglio-agosto, pur su bassi valori. La fiducia delle famiglie è rimasta su discreti livelli in agosto, dopo il balzo a luglio, specie per un maggiore ottimismo sull’economia. L’aumento dell’occupazione (+1,2% nei primi 7 mesi) sostiene il reddito”.