Commodity: la Fed spedisce l’oro sotto quota 1.300 dollari
Le indicazioni restrittive arrivate ieri sera da Washington penalizzano le quotazioni dell’oro, in calo al Comex dell’1,32% a 1.299 dollari l’oncia.
Come da attese, la Federal Reserve ha annunciato un piano per ridurre il proprio portafoglio titoli, salito fino a 4,5 trilioni di dollari. Meno scontata era la conferma della volontà di incrementare nuovamente i tassi entro la fine dell’anno.
“Oltre alla riduzione del bilancio, nonostante i recenti dati deludenti, la Fed ha mantenuto invariato il suo outlook sui tassi di interesse, con un ulteriore rialzo previsto per la fine di quest’anno. Ciò nonostante, molto probabilmente sarà necessario un miglioramento dei dati e/o nuovi segnali di pressione inflazionistica affinché la Fed alzi i tassi di interesse per la terza volta nel 2017. Il suo compito non sarà certo facilitato dalla distorsione che subiranno i dati nei prossimi mesi, a seguito della devastazione causata dagli uragani Harvey e Irma”, ha commentato Lee Ferridge, responsabile multi-asset strategy per il Nord America di State Street Global Markets.
Tassi di interesse più elevati rendono meno appetibile l’investimento in oro, che non corrisponde un rendimento. Il primo supporto per i prezzi si attesta a 1.291,6 dollari che, se violato, aprirebbe la strada verso i 1.278,5 dollari (minimo dell’ultimo mese).