Commissione Ue: in Italia PIL cresce dello 0,6% nel 2023. Inflazione al 2%
Secondo le previsioni economiche invernali della Commissione europea, in Italia il PIL reale è cresciuto dello 0,6% nel 2023, a causa della moderazione dei consumi privati e del notevole rallentamento degli investimenti.
Dopo un calo dello 0,3% nel secondo trimestre, il PIL è aumentato nel terzo e nel quarto trimestre, con un effetto di trascinamento marginalmente positivo nel 2024.
Si prevede, si legge nelle Previsioni, che la produzione economica continuerà a crescere lentamente nel 2024, con il potere d’acquisto delle famiglie che dovrebbe beneficiare della disinflazione e dell’aumento dei salari, in un contesto di mercato del lavoro resistente. Il PIL annuo dovrebbe crescere dello 0,7% in termini reali, un po’ meno di quanto previsto in autunno.
Nel complesso, il PIL reale dovrebbe aumentare dell’1,2% nel 2025, invariato rispetto all’autunno.
L‘inflazione è diminuita costantemente lo scorso anno dal picco del 2022, grazie al rapido calo dei prezzi dell’energia che si è gradualmente trasmesso agli altri beni, ma anche ai limitati aumenti dell’inflazione dei servizi. Nel quarto trimestre del 2023 l’inflazione è tornata all’1% su base annua ed è rimasta sotto l’1% a gennaio. Gli aumenti salariali moderati hanno finora contribuito a tenere sotto controllo l’inflazione. Con il graduale rinnovo dei principali contratti collettivi di lavoro, i lavoratori dovrebbero recuperare le perdite di potere d’acquisto subite in passato. L’inflazione IAPC è prevista al 2,0% nel 2024 e al 2,3% nel 2025, grazie alla prevista ripresa dei salari, trainata dal settore pubblico. Rispetto all’autunno, questo dato è stato rivisto al ribasso per il 2024 ma rimane invariato per il 2025.