Clima cupo a Piazza Affari: in calo Mediaset e Ferrari, Saipem e Ferragamo uniche note positive
Seduta pesante sui listini periferici, in attesa di ascoltare le parole che il leader indipendentista catalano Carles Puigdemont esprimerà di fronte al Parlamento regionale questa sera a mercati chiusi. Non solo l’Ibex ma anche il FTSE Mib risente dell’ondata di avversione al rischio dovuta a questa incognita, ma non solo.
Sull’azionario di Milano pende anche la scure Bce, quella rappresentata dalle nuove norma di vigilanza in tema di gestione Npl per gli istituti del Vecchi Continente. A tal proposito si è espresso anche il Presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, il quale ha espresso la propria perplessità al Presidente Bce Mario Draghi attraverso una lettera.
Tajani si è detto “profondamente preoccupato” per le modalità con cui l‘azione della Vigilanza sugli Npl sia stata intrapresa e si interroga se “ulteriori obblighi specifici” possano essere imposti alle banche “senza un appropriato coinvolgimento dei colegislatori nel processo decisionale”.
In questo quadro il FTSE Mib arretra dello 0,63% a 22.336 punti. A zavorrare il mercato italiano non solo le banche, fra cui spicca il passivo di UniCredit, -1,85% a 16,97 euro, ma anche i titoli che ieri avevano brillato di più.
Ecco che Mediaset difatti perde il 2,4% a 3,06 euro, Mediobanca lascia sul parterre il 1,5% a 9,06 euro mentre Ferrari paga un -1,2% a 97,5 euro. Pochi segni positivi sul tabellone: spiccano Saipem, +2% circa a 3,65 euro, e Ferragamo, +0,92% a 23 euro.