Cingolani: se arriva catastrofe, termosifoni giù di 2 gradi e riscaldamenti chiusi un mese
Gli italiani sono un popolo molto forte e hanno capito l’importanza della sfida aperta da una guerra scellerata. Nessuno pensi che l’Italia non sia in grado di accettare minimi sacrifici per una giusta causa». Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sul CorSera dopo aver presentato il suo Piano Nazionale sul contenimento del consumo di gas.
Alla domanda se Putin chiuderà del tutto i rubinetti, i razionamenti saranno inevitabili, il ministro risponde: «Non li chiuderà all’improvviso. Da tempo il Nord Stream va a singhiozzo, causando per noi una piccola riduzione di flussi, intorno ai 10, forse 15 milioni di metri cubi al giorno su un flusso totale che va da 150 a 170 milioni di metri cubi al giorno. In caso di catastrofe si potrà pensare di abbassare la temperatura dei termosifoni di due gradi e accorciare i riscaldamenti di un mese, invece di due settimane. Per ora abbiamo tenuto fuori dai sacrifici la parte industriale, ma se dovesse servire coinvolgeremo le aziende».