Cina: incubo Covid e dubbi su Zero Covid Policy: primi decessi da maggio
In Cina torna l’incubo Covid, accompagnato da nuovi dubbi sull’efficacia della politica zero Covid che il governo di Pechino continua a portare ostinatamente avanti, imponendo continuamente restrizioni e lockdown. Tre persone sono decedute nel fine settimana dopo aver contratto il Covid: si tratta dei primi decessi che la Cina continentale ha riportato dal mese di maggio, quando la città di Shanghai era ancora in fase di lockdown.
Tutte e tre le vittime, di età compresa tra gli 87 e i 91 anni, presentavano condizioni di salute precarie prima dell’infezione e vivevano a Pechino.
Le notizie rivelate dai media cinesi non hanno indicato se si trattasse di persone vaccinate o meno.
Un articolo della Cnbc riporta che, in data 11 novembre, risultava vaccinato più del 90% degli 1,4 miliardi della popolazione cinese; la percentuale era tuttavia più bassa per gli ultraottantenni, pari al 65,7%. Per fare un confronto, negli Stati Uniti, ben oltre il 90% degli americani con età di 75 anni e superiore è stato vaccinato mentre a Singapore, i vaccinati sono almeno il 90% della popolazione.
La provincia meridionale cinese di Guangdong, in particolare la stessa città Guangzhou, rimane tra le aree della Cina più colpite dalla nuova ondata di Covid.
Nella giornata di domenica, la provincia ha riportato quasi 1.000 casi di Covid con sintomi, e più di 8.000 casi di infezione asintomatici.
Le autorità di Guangzhou hanno annunciato che in sette degli 11 distretti della città le scuole rimarranno chiuse, e che la didattica a distanza DAD andrà avanti.
Soltanto un distretto potrebbe riiniziare a consentire il ritorno in classe degli studenti.
L’ultima ondata di Covid in Cina ha colpito diverse regioni, facendo scattare misure di lockdown e di restrizioni sulle attività delle aziende e sociali di intensità diversa. Soltanto nella città di domenica, la Cina continentale ha riportato più di 26.000 nuovi casi Covid.