Cina: focus sugli indici PMI di febbraio. La reazione delle borse di Hong Kong e di Shanghai
Pubblicati oggi in Cina i dati relativi al Pmi manifatturiero, stilati sia dal governo di Pechino che da Markit-S&P Global (in quest’ultimo caso, l’indice è noto come Pmi Caixin).
Il Pmi manifatturiero Caixin ha segnato nel mese di febbraio un rialzo a 50,9 punti, lievemente al di sopra dei 50,6 punti attesi, quasi invariato rispetto ai 50,8 punti di gennaio.
Il Pmi manifatturiero ufficiale, invece, ha confermato la fase di contrazione per il quinto mese consecutivo, scendendo a febbraio a quota 49,1 punti, rispetto ai 49,2 punti di gennaio.
Il dato si è confermato in fase di contrazione, in quanto a un valore inferiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra).
Il Pmi non manifatturiero stilato sempre dal governo è invece salito a 51,4 punti, rispetto ai 50,9 punti attesi dal consensus, attestandosi al valore più alto dal settembre del 2023. Nel mese di gennaio l’indice era stato pari a 50,7 punti.
Il Pmi Composite è rimasto invariato a 50,9 punti.
Da segnalare che l’indice Pmi Caixin si riferisce alle piccole e medie imprese, mentre l’indice stilato dal governo di Pechino è il risultato di un sondaggio che interpella grandi aziende, incluse quelle controllate dallo stato. In rialzo le borse cinesi, con la borsa di Hong Kong che sale dello 0,55% circa e la borsa di Shanghai che avanza dello 0,24%.