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Cina avvia indagine su Nvidia per sospette violazioni antitrust

10 Dicembre 2024 09:01

La Cina ha dichiarato lunedì di aver avviato un’indagine su Nvidia per sospette violazioni della legge antimonopolio del paese, un’inchiesta ampiamente vista come una ritorsione contro le ultime restrizioni di Washington sul settore dei chip cinesi.

La dichiarazione dell’Amministrazione Statale per la Regolamentazione del Mercato che annuncia l’indagine non ha fornito dettagli su come la società statunitense, nota per i suoi chip per intelligenza artificiale e giochi, potrebbe aver violato le leggi antimonopolio cinesi.

Ha dichiarato che il produttore di chip statunitense è anche sospettato di violare gli impegni presi durante la sua acquisizione del progettista di chip israeliano Mellanox Technologies, secondo i termini delineati nel 2020.

Le azioni di Nvidia hanno chiuso in calo del 2,5% nella seduta di ieri. Un portavoce di Nvidia ha dichiarato che la società si impegna a “fornire i migliori prodotti possibili in ogni regione e a onorare i nostri impegni ovunque facciamo affari”, aggiungendo che “siamo felici di rispondere a qualsiasi domanda gli organi regolatori possano avere sul nostro business”.

Secondo gli analisti, è improbabile che l’indagine abbia molto impatto sull’azienda, soprattutto nel breve termine, poiché la maggior parte dei chip più avanzati di Nvidia sono già soggetti a limitazioni sulla vendita in Cina.

L’indagine arriva dopo che gli Stati Uniti la scorsa settimana hanno lanciato il loro terzo giro di restrizioni in tre anni sull’industria dei semiconduttori cinesi, che ha visto Washington limitare le esportazioni a 140 aziende, inclusi i produttori di attrezzature per chip.

Poco dopo l’annuncio di Washington, Pechino ha vietato le esportazioni negli Stati Uniti dei minerali critici gallio, germanio e antimonio.