Cimbri (AD Unipol): ‘Siamo al 19,9% di Bper’. Interesse per Carige? ‘Serve soluzione industriale’ (Il Sole 24 Ore)
“Unipol è salita al 19,9% di Bper”, e “per Carige la migliore opzione è un’operazione industriale, ma al momento non ci sono le condizioni”. Così Carlo Cimbri, ceo di Unipol e presidente di UnipolSai, parla della nuova sfida che rappresenta l’investimento in Bper, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore.
Alla domanda su quali siano le ambizioni che Unipol ha per la banca, Cimbri fa notare che “Bper sta portando avanti il suo piano. Certo c’è un fatto oggettivo, la compagine azionaria è mutata sensibilmente. E non parlo solo di noi. A esito dell’aumento di capitale la Fondazione Banco di Sardegna avrà oltre il 10% dell’istituto e noi comunque saremo stabili attorno al 20%. Rispetto a un anno fa quando è stato rinnovato il consiglio di amministrazione ci sono stati dei cambiamenti strutturali. Dal punto di vista soggettivo, poi, sono venuti a mancare quegli elementi che ci avevano portato a decidere di restare fuori dal board. Prima avevamo una banca, Unipol Banca, e una partecipazione importante in Bper, il che poteva generare delle situazioni di conflitto di interesse, ora abbiamo solo la partecipazione. Spesso sono gli stessi organi amministrativi che prendono atto del mutamento di contesto”.
Così, riguardo al possibile interesse di Bper per Carige:
“Credo che in queste situazioni se non si cercano soluzioni industriali di fatto si rimanda solo il problema. L’approdo futuro di Carige, a mio parere, deve essere all’interno di un gruppo bancario. Detto questo, Bper in questo momento ha il suo programma e lo sta portando avanti. Oggi non ci sono le condizioni per fare un’operazione. In prospettiva però Bper dovrà per forza mettersi in gioco in un’ottica di potenziale consolidamento del settore. È prematuro parlarne. Di consolidamento si discute da tanto tempo e per come è strutturato il settore bancario è un passaggio necessario. Poi, per realizzarlo, bisogna che si creino le condizioni giuste. Indubbiamente c’è bisogno di un’altra grande banca nazionale oltre a Intesa Sanpaolo”.