Carige, Salvini non chiude a possibile intervento statale. Buffagni (M5S): “Soluzione di mercato è la migliore”
“Come Lega siamo pronti a un intervento pubblico, qualora in tempi brevi non si dovessero affacciare nuovi, veri, affidabili capitali privati”, così in un’intervista a Il Secolo XIX stamani il vicepremier Matteo Salvini riferendosi alla crisi di Banca Carige. “E’ una crisi che seguiamo con attenzione costante e su cui fin dal primo giorno ci siamo trovati con le assurde regole europee a metterci i bastoni tra le ruote. Se non avessimo opposto la nostra più decisa resistenza, l’atteggiamento di Bruxelles avrebbe rischiato di aprire la porta dell’istituto a fondi speculativi internazionali con tutti i rischi del caso. Noi lo abbiamo impedito. Vogliamo proteggere la nostra economia reale di cui Carige rappresenta uno dei bastioni fondamentali”.
Le parole di Salvini sottolineano come dal governo l’ipotesi di un intervento pubblico non è stata del tutto accantonata. Tra le altre sul tavolo delle trattative ci sarebbe anche quella di riunire i tre fondi interessati, Blackstone, Warbur Pincus e Varduna cordata. Dopo il passo indietro di BlackRock al piano di salvataggio, i commissari straordinari di Carige lavorano ancora ad una soluzione privata e in mancanza di un investitore privato, si aprirebbe la strada dell’intervento dello Stato attraverso una ricapitalizzazione precauzionale, già prevista da un decreto di inizio anno.
Una soluzione di mercato è sempre la migliore tra le opzioni possibili lo sostiene invece il sostiene il sottosegretario agli Affari Regionali Stefano Buffagni a margine di un evento a Milano. “Credo che la soluzione di mercato sia sempre la soluzione migliore”, ha detto il sottosegretario pentastellato aggiungendo che “bisogna creare la condizione migliore perché questo avvenga”.