Carige chiude 2018 in perdita di 272,8 milioni, tutti i numeri dei ratio patrimoniali
In occasione della presentazione del piano industriale, Carige presenta i conti relativi all’anno 2018.
Il risultato netto di periodo dell’esercizio 2018 è pari a €-272,8 milioni, condizionato dal costo del rischio di credito (pari a 205 bps) che sconta il recepimento dell’ampia verifica effettuata sul portafoglio impieghi e la cessione di posizioni deteriorate che hanno determinato la contabilizzazione di €321,4 milioni tra rettifiche di valore su crediti verso clientela e perdite da cessione.
“Il Margine Operativo Lordo, differenza tra proventi e oneri operativi ‘core’ risulta positivo e in crescita su base annua a €30,9 milioni (€40,6 milioni al netto dell’effetto IFRS9), grazie ad un frazionale calo dei ricavi e al continuo controllo sulle voci di costo (€458,2 milioni, con un calo sostanziale su base annua del -9,9%). Il cost/income, pari al 93,7%, migliora rispetto al 98,5% dell’esercizio 2017. L’esercizio 2018 registra la contabilizzazione di tributi e oneri di sistema (SRF, DGS, schema volontario e fondo Atlante) e dei canoni DTA per complessivi €35,3 milioni, nonché accantonamenti netti al fondo rischi e oneri per €41,7 milioni, prevalentemente riconducibili alle richieste di rivalsa di Amissima derivanti dalle previsioni contrattuali”.
“L’Utile da cessione di partecipazioni e investimenti si attesta a €66,5 milioni e include le cessioni della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati, l’esternalizzazione del sistema informativo, la cessione del business del Merchant Acquiring; il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte, pari a €20,9 milioni, è riferibile a Creditis. Stante il risultato economico negativo la Banca, in un’ottica conservativa, ha deciso di non iscrivere imposte differite attive per un ammontare di circa €91,0 milioni. L’indicatore di solidità patrimoniale CET1r phased-in è pari al 10,68%, superiore al limite regolamentare richiesto da BCE del 9,625% e il TCR phased-in si attesta al 12,88%. Con il definitivo completamento – nei primi mesi del 2019 – delle operazioni di derisking condotte nel quarto trimestre, il CET1r pro-forma di dicembre 2018 si attesta al 10,89% e il TCR pro-forma al 13,14%”.