Buzzi e Saipem le peggiori di oggi sul Ftse MIb, corrono le utility
Finale d’ottava interlocutorio per Piazza Affari. Il mercato continua a guardare agli sviluppi sul fronte guerra dei dazi. Wall Street, dopo la pausa di ieri per il Thanksgiving, oggi si muove in calo complici le parole del ministro degli esteri cinese che ha fatto riferimento alle “intenzioni sinistre” degli Stati Uniti in riferimento al disegno di legge firmato da Trump a supporto dei manifestanti di Hong Kong.
Il Ftse Mib ha chiuso così a 23.259,33 punti (-0,36%). Giornata no per Buzzi (-3,1%) complice la bocciatura da parte di Morgan Stanley che ha tagliato il rating da equalweight a underweight e abbassato il target price a 20 euro per azione (dai 21 euro precedenti). Cambio di rating dettato anche dal rally di oltre il 47% messo a segno da inizio anno dal titolo.
Altra seduta difficile per Atlantia (-1,9%) dopo il -2,4% di ieri. Il titolo è scivolato ai minimi a oltre 10 mesi complici le ultime dichiarazioni relative il ritiro della concessione autostradale. Il premier Giuseppe Conte ha rimarcato che il procedimento per la revoca della concessione di Autostrade per l’Italia (Aspi) va avanti. Tecnicamente, la caducazione della convenzione “è in atto” e “non si è mai interrotta”. Indiscrezioni stampa parlano della possibilità che il governo valuti la cancellazione della legge 101/2008 che blinda il contratto di Aspi. “Una decisione del governo di procedere contro Aspi cancellando la legge 101/2008 creerebbe incertezza perché sarebbe il tentativo di revocare la concessione senza indennizzo” spiegano gli analisti di Equita.
Tra gli altri titoli seduta negativa anche per Saipem (-2,8%). Moderato ribasso per Enel (-0,2%) che ha incassato la tripla A da MSCI ESG Research che misura le performance delle aziende sulla base di fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace, ha dichiarato: “Il miglioramento del rating di Enel da parte di MSCI è il più importante traguardo raggiunto nel 2019 rispetto al nostro incessante lavoro sui rating ESG”.
Meglio ancora hanno fatto le altre utility con +1,1% circa per Terna e +0,7% per Snam.