Brexit, Tusk attacca Johnson: “Posta in gioco non è vincere qualche stupido gioco di colpe”
A soli 23 giorni dalla deadline del 31 ottobre, il cerchio si stringe attorno alla Brexit. In mattinata Downing Street ha fatto filtrare alcuni dettagli della telefonata intercorsa tra il premier britannico Boris Johnson e la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui la proposta presentata la scorsa settimana dal premier britannico di introdurre controlli tra le due Irlande non è accettabile. “A questo punto l’intesa è praticamente impossibile”, ha replicato il premier britannico. La Merkel è ben consapevole del gioco di responsabilità che Downing Street ha iniziato ma non intende entrarvi, ha riferito a Bloomberg un funzionario tedesco in condizione di anonimato.
L’UE ha reagito con un linguaggio insolitamente forte affidato al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk che su Twitter ha attaccato il primo ministro britannico Johnson. “La posta in gioco non è vincere qualche stupido gioco di colpe. La posta in gioco è il futuro dell’Europa e del Regno Unito, nonché la sicurezza e gli interessi della nostra gente. Non vuoi un accordo, non vuoi una proroga, non vuoi una revoca, quo vadis?” ha scritto Tusk.
Per molti il tweet del presidente del Consiglio Ue sembra riferirsi all’ambiguità della posizione sulla Brexit di Johnson, che molti accusano di non volere davvero un accordo con l’Unione Europea e di preferire lo scenario “no deal”. Con la proposta presentata scorsa settimana e ritenuta insufficiente da Bruxelles e dalla Merkel, Johnson cercherebbe di salvare la faccia in patria, dimostrando che una proposta dal canto suo è stata fatta ma l’Ue non l’ha accettata quindi è di quest’ultima la colpa di un’uscita di Londra senza accordo. Da qui lo “scaricabarile” di Johnson a cui fa riferimento Tusk. “Il signor Tusk ha ragione, è in gioco il futuro dell’Ue. Prima questo mostruoso progetto viene fatto fuori e meglio è. Un’Europa di nazioni democratiche e pacifiche sarà di gran lunga migliore” è il commento di Nigel Farage, leader del partito euroscettico Brexit Party. Una situazione ancora confusa e incerta quella attorno alla Brexit che non fa bene alla sterlina, crollata al livello più debole in un mese rispetto all’euro.