News Notizie Notizie Mondo Borse europee partono male frenate dai timori di recessione e di una Fed più restrittiva

Borse europee partono male frenate dai timori di recessione e di una Fed più restrittiva

23 Agosto 2022 09:27

Avvio debole anche oggi per l’azionario europeo, dopo le vendite della seduta precedente e la chiusura negativa di Wall Street, frenata dai timori di recessione e di una Fed più restrittiva per contrastare l’inflazione. Anche il contesto geopolitico pesa sulle Borse. Secondo il rappresentante permanente del Cremlino alle Nazioni Unite, la Russia non è disposta a terminare il conflitto in Ucraina con una soluzione diplomatica e si prepara dunque a una lunga guerra. Nei primi minuti di contrattazioni, il Dax cede lo 0,2% mentre il Ftse 100 e il Cac 40 mostrano entrambi un ribasso dello 0,4 per cento.

L’attenzione è già rivolta soprattutto al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, in calendario da giovedì. Nel suo intervento di venerdì il presidente della Fed, Jerome Powell, dovrebbe confermare la politica monetaria aggressiva per raffreddare la crescita dei prezzi, sebbene sia improbabile che venga già definita l’entità del prossimo rialzo dei tassi di settembre.

Nel frattempo, resta alta l’attenzione anche sul rally del gas, dopo la mossa di Gazprom, che venerdì scorso ha annunciato la chiusura del gasdotto Nord Stream 1 per manutenzione.

Occhi puntati sulle materie prime con il prezzo del gas naturale TTF (benchmark europeo) che cresce anche oggi del 4% a 286 euro per MWh sulla piazza di Amsterdam. L’impennata di quasi l’11% si è registrata ieri dopo che la Russia ha comunicato la chiusura totale del gasdotto Nord Stream 1 a partire dal 31 agosto per tre giorni. Ufficialmente la motivazione è legata a lavori di manutenzione non programmati, ma tra gli operatori si diffonde il timore che le forniture possano non riprendere al termine del periodo.

Guardando al forex, ieri è stata nuovamente raggiunta la parità tra euro e dollaro. Il cambio Eur/Usd rimane sotto pressione mentre gli investitori si aspettano una Fed più aggressiva e per via dell’indebolimento dell’euro causato dalla crisi energetica, fattore che sta impattando sulle principali economie del Vecchio Continente.

Dall’agenda macroeconomica odierna si attendono gli indici Pmi preliminari di Francia, Germania, eurozona, Uk e Stati Uniti, oltre ai dati sulla fiducia di agosto dei consumatori dell’Eurozona e le vendite di nuove case a luglio negli Usa.