Borse europee: compromesso sui dazi spinge il listino tedesco
L’allentamento delle tensioni commerciali sulle due sponde dell’Atlantico spinge i listini europei. Londra ha terminato in a 7.663,17 punti (+0,06%), Parigi è salita di un punto percentuale a 5480,55 e Francoforte, grazie alla presenza di aziende fortemente orientate all’export, guarda tutti dall’alto con un +1,83% (che ha spinto il Dax a 12.809,23 punti).
Niente di nuovo dal meeting semi-festivo della BCE. In coincidenza con il sesto compleanno del “whatever it takes”, Mario Draghi ha confermato una spiccata cautela in merito alla normalizzazione della politica monetaria con lo stimolo da parte della Bce che è ritenuto ancora necessario per sostenere l’inflazione.
“Come previsto, il meeting di oggi ha prodotto poche informazioni nuove per quanto riguarda l’outlook di politica monetaria in seguito all’aggiornamento della forward guidance del mese scorso”. Così Andrew Wilson, CEO di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) International per l’area EMEA e Co-Head del Global Fixed Income and Liquidity Solutions team, ha commentato il meeting odierno dell’istituto guidato da Mario Draghi.
“Continuiamo ad aspettarci il primo aumento dei tassi verso la fine del 2019, sebbene ci sia il rischio che questa decisione sia posticipata”.
“Ridotti rischi di deflazione permettono un certo grado di normalizzazione politica monetaria, ma a nostro avviso la ‘low-flation’ richiederà un’estensione della politica monetaria accomodante. Ovviamente, la decisione spetterà al successore di Mario Draghi”.