Borse Asia miste, futures Usa in rialzo nel Fed-Day. Dalla Bce intervento per arginare disastro BTP & Co?
Borse asiatiche contrastate, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che ha chiuso in ribasso dell’1,14% a 26.326 punti circa, e le borse di Shanghai e di Hong Kong che segnano solidi rialzi, dopo la pubblicazione di alcuni dati macro migliori delle attese, avanzando rispettivamente dell’1,40% circa.Le borse di Sidney e di Seoul cedono rispettivamente l’1,27% e l’1,88%.
Futures Usa positivi nel Fed Day; oggi, alle 20 ora italiana, la Fed di Jerome Powell annuncerà la propria decisione sui tassi: nelle ultime ore sono circolate alcune indiscrezioni, riportate inizialmente dal Wall Street, secondo cui il Fomc – braccio di politica monetaria della banca centrale Usa – valuterà probabilmente l’opzione di procedere a una stretta di 75 punti, per arginare l’impennata dell’inflazione, che non dà segnali di aver toccato il picco.
Agli inizi di maggio, la Federal Reserve ha alzato i tassi di 50 punti per la prima volta in 20 anni, portandoli al range compreso tra lo 0,75% e l’1%.
Dai verbali relativi a quella riunione è emerso che “la maggior parte dei partecipanti ha rilevato che ulteriori rialzi dei tassi di 50 punti base sarebbero appropriati nei prossimi due meeting”. Ma ora, oltre a parlare di una stretta di 75 punti base, c’è anche chi vede un rialzo shock di 100 punti base.
Mentre il WSJ che ha riportato che il Fomc “probabilmente considerà un aumento di 75 punti base”, rispetto alla guidance attesa fino alla scorsa settimana di 50 punti base.
stando a quanto anticipato da Bloomberg, la banca centrale guidata da Jerome Powell potrebbe spingersi anche più in là nel tentativo di controllare l’inflazione statunitense più calda degli ultimi 40 anni.
L’azzardo ulteriore è che la stretta sia ancora più forte e pari a 100 punti base.
Oggi osservata speciale sarà anche la Bce, che ha annunciato un meeting di emergenza del Consiglio direttivo per la giornata di oggi, per discutere delle attuali condizioni di mercato:
il riferimento è al forte sell off che ha colpito in particolare i debiti sovrani dell’area euro, dopo il mancato lancio di un bazooka anti-spread da parte della banca centrale europea, lo scorso giovedì, nel Bce-Day.
Pur impegnandosi a contrastare un eventuale rischio di frammentazione dell’area euro, Lagarde non ha sfornato alcuna nuova misura concreta per blindare i titoli di stato dell’Eurozona.
Forte l’impennata dei tassi sui Btp decennali, che hanno superato anche la soglia del 4%, volando al record dal 2013, a fronte di uno spread BTP-Bund salito fino a quota 250.
I futures sui principali indici azionari Usa sono positivi: quelli sul Dow Jones salgono dello 0,17%, quelli sullo S&P 500 sono in crescita dello 0,32%, quelli sul Nasdaq avanzano dello 0,51%.
Ieri a Wall Street lo S&P 500 è scivolato ulteriormente in fase di mercato orso, scendendo dello 0,38% a 3,735.48; il Dow Jones Industrial Average ha perso 151,91 punti (-0,5%), a 30,364.83, mentre il Nasdaq Composite ha fatto meglio, salendo dello 0,18% a 10.828,35 punti circa.
Il trend positivo delle borse cinesi si spiega per l’appunto con la carrellata di dati macro positivi arrivati dalla Cina. Gli indici hanno snobbato l’annuncio della La People’s Bank of China, banca centrale della Cina, ha annunciato di aver lasciato invariati i tassi di interesse a 1 anno per il quinto mese consecutivo.
Nessun aiuto dunque, in termini di tassi, all’economia cinese, che continua a pagare gli effetti del lockdown e di altre misure di restrizioni che il governo di Pechino, in linea con la politica Zero Covid, ha lanciato per arginare la nuova ondata di infezioni Covid-19.
Rimane dunque invariato al 2,85% il tasso che la banca centrale applica ai prestiti di medio termine a un anno (MLF) di un valore di 200 miliardi di yuan (l’equivalente di $29,68 miliardi) che eroga ad ad alcune banche cinesi.
Tornando ai dati, nel mese di maggio le vendite al dettaglio della Cina sono scese del 6,7% su base annua, continuando a scontare gli effetti del lockdown imposti dal governo di Pechino per contrastare la nuova ondata di infezioni Covid-19.
La flessione è stata tuttavia inferiore al -7,1% atteso dal consensus ed è migliorata rispetto al tonfo precedente di aprile, pari a -11,1%.
Bene il dato sulla produzione industriale della Cina, sempre di maggio, salito dello 0,7% su base annua, molto meglio del calo atteso dagli analisti, pari a -0,7%, e in recupero rispetto alla flessione precedente del 2,9%. Infine, gli investimenti della Cina in asset fissi escluso il settore rurale sono cresciuti del 6,2% su base annua, meglio del +6% atteso e in lieve rallentamento rispetto alla crescita precedente, pari a +6,8%.