Borsa Tokyo inaugura dicembre con balzo +1%. Focus su Pmi manifatturiero Cina e rumor guerra dazi Trump
Inizio di dicembre brillante per la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che ha chiuso la sessione in rialzo dell’1,01%, a 23.529,50 punti, snobbando l’indice Pmi manifatturiero del Giappone, che a novembre si è confermato in fase di contrazione.
Il dato, stilato da Jibun Bank, si è attestato a 48,9 punti, in lieve rialzo rispetto ai 48,6 punti di ottobre, ma ancora in fase di contrazione, per l’appunto, in quanto inferiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione -valori al di sotto- e di espansione -valori al di sopra – dell’economia.
Focus soprattutto sulla componente degli ordinativi alle esportazioni, scesa al minimo in cinque mesi a causa del rallentamento della domanda estera, inclusa quella proveniente dalla Cina.
Più che al dato relativo al Giappone, gli investitori e operatori di Borsa hanno guardato tuttavia alla sorpresa made in China, dove l’indice Pmi manifatturiero è tornato a novembre in fase di espansione, per la prima volta dal mese di aprile, riagguantando la soglia dei 50 punti.
Il dato, reso noto dal governo di Pechino, si è attestato a 50,2 punti, meglio dei 49,5 punti attesi, e in rialzo rispetto ai 49,3 punti precedenti.
Reso noto anche l’indice manifatturiero della Cina stilato dal gruppo privato Caixin, che si è attestato a 51,8 punti, rispetto ai 51,5 punti attesi e in miglioramento, seppur soltanto di 0,1 punti, rispetto ai 51,7 punti di ottobre. Il valore è al record dal dicembre del 2016.
Dal fronte delle trattative tra Pechino e Washington volte a scongiurare l’escalation della guerra commerciale e, possibilmente, a porre fine alle tensioni, citando una fonte vicina al presidente Usa Donald Trump, Axios ha riportato che il tanto atteso accordo sulla cosiddetta “Phase One” dell’intesa si troverebbe ora “in una fase di stallo, a causa della legge Usa a favore dei manifestanti di Hong Kong” varata nei giorni scorsi.
Secondo la fonte, l’accordo sulla Fase 1 tra Washington e Pechino potrebbe a questo punto essere raggiunto, nel migliore dei casi, “alla fine dell’anno”.
Dalle indiscrezioni è emersa però anche la volontà di Trump di non imporre alla Cina alcuni dazi il cui lancio era stato pianificato proprio per il mese di dicembre.
La borsa di Shanghai è piatta, non riuscendo a beneficiare della buona notizia relativa all’indice Pmi manifatturiero; Hong Kong fa +0,40%; Sidney +0,24%; Seoul +0,11.