Borsa Tokyo eccezione positiva in Asia. Allentamenti misure anti-Covid in Cina non bastano a risollevare l’umore
Azionario asiatico prevalentemente negativo dopo la chiusura in rosso di Wall Street della vigilia. Il Dow Jones Industrial Average è scivolato di 482,78 punti, o 1,4%, a 33.947,10; lo S&P 500 ha perso l’1,79% a 3.998,84, il Nasdaq Composite è arretrato dell’1,93% a 11.239,94.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,24%, confermandosi eccezione positiva dell’azionario asiatico. Male le altre borse. La borsa di Shanghai segna un calo dello 0,14%, Hong Kong perde l’1,10%, così come Seoul, mentre Sidney arretra dello 0,47%
Protagonista l’annuncio della Reserve Bank of Australia (RBA- banca centrale dell’Australia), che oggi ha alzato i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, portandoli al 3,1%, record degli ultimi dieci anni.
In Cina, le autorità continuano ad allentare le misure di restrizione e di lockdown imposti nell’ambito della politica Zero Covid. In particolare, la città di Pechino ha annunciato che non sarà più obbligatorio mostrare l’esito negativo dei test sul Covid per entrare nella maggior parte delle aree pubbliche, come centri commerciali o residenziali. Reuters ha riportato che ulteriori allentamenti potrebbero essere annunciati nelle prossime ore. Le notizie non sono tuttavia sufficienti a risollevare il sentiment degli operatori di mercato. La Fed rimane il chiodo fisso degli investitori:
ieri pubblicazione dell’indice ISM servizi Usa di novembre, migliore delle attese, ha alimentato le aspettative di una Fed più hawkish, anche se per ora le previsioni sull’esito della prossima riunione della banca centrale, il 13 e il 14 dicembre, rimangono di un aumento dei tassi di 50 punti base, dopo quattro strette consecutive di 75 punti base, che hanno portato il costo del denaro Usa al top dal 2008, tra il 3,75% e il 4%.
La paura dei trader si sta spostando tuttavia sempre di più dall’entità dei tassi al valore del tasso terminale, ovvero del tasso finale, che lo stesso presidente della Fed Jerome Powell ha detto che potrebbe confermarsi più alto.