Borsa Tokyo -1%, Xi Jinping e l’alert su Taiwan: ‘non prometteremo mai di rinunciare alla forza’. Indice Taiex fino a oltre -2%
Sentiment negativo sulle borse asiatiche e, in premercato, sulle borse europee. Alle 7.35 circa ora italiana, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo perde più dell’1%; la borsa di Shanghai è positiva con un rialzo dello 0,20% circa; Hong Kong -0,40%, Seoul +0,19%, Sidney -1,40%. In generale, l’azionario asiatico continua a scontare i timori per l’arrivo di una recessione nel mondo. Futures europei in ribasso.
A Wall Street i futures si rafforzano, con quelli sullo S&P 500 che salgono di oltre mezzo punto percentuale, quelli sullo S&P 500 in rialzo di oltre +0,60% e quelli sul Nasdaq Composite in crescita dello 0,71%.
I futures sulle borse europee confermano sentiment all’insegna della grande cautela.
In Asia protagonista la decisione della People’s Bank of China di lasciare i tassi di interesse a 1 anno al 2,75%. Il tasso era stato tagliato ad agosto dal precedente 2,85%.
Il tasso MLF viene applicato dalla People’s Bank of China ai prestiti di medio termine a un anno (MLF) che eroga ad alcune banche cinesi. Attraverso i prestiti MLF, la banca centrale cinese ha annunciato oggi di avere iniettato 500 miliardi di yuan nel sistema finanziario.
La borsa di Taiwan è osservata speciale dopo il discorso proferito dal presidente cinese Xi Jinping che, nell’aprire il 20esimo Congresso Nazionale del partito comunista cinese, ha sottolineato che Pechino si riserva di varare tutte le misure becessarie contro l'”interferenza da parte di forze esterne” riguardo ai rapporti con l’isola. L’indice Taiex è arrivato a perdere fino a oltre il 2% nella seduta odierna per poi dimezzare le perdite.
Xi Jinping ha parlato a lungo dell’obiettivo di riunificare la Cina con l’isola di Taiwan, che Pechino considera parte del suo territorio.
Aprendo i lavori del Congresso, il presidente cinese ha assicurato che “continueremo a puntare a una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo sforzo. Ma non prometteremo mai di rinunciare all’utilizzo della forza. E ci riserviamo l’opzione di prendere tutte le misure necessarie”.