Borsa Tokyo +0,36% nel post Fed, Wall Street si sfiamma: effetto Meta sul Nasdaq
Borse asiatiche prevalentemente positive nel Day After Fed: l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,36% a 27.815,48. La borsa di Shanghai sale dello 0,25%, Hong Kong -0,26%, Sidney +0,97%, Seoul +0,82%.
Ieri, come da attese, la Fed di Jerome Powell ha alzato i tassi sui fed funds di 75 punti base, per la seconda volta consecutiva, portandoli al range compreso tra il 2,25% e il 2,5%: insieme, le strette monetarie di giugno e di luglio rappresentano i rialzi consecutivi dei tassi più consistenti, da quando la Fed ha iniziato a utilizzare i tassi overnight alla stregua di principale strumento di politica monetaria, all’inizio degli anni ’90.
Il rialzo dei tassi di 75 punti base si spiega con la determinazione della Fed a spegnere le fiammate dell’inflazione.
Allo stesso tempo, Jerome Powell ha mostrato un volto inaspettatamente più dovish, nel momento in cui ha proferito la frase magica:
“Con la politica monetaria che diventa più restrittiva, diventerà probabilmente appropriato rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi, mentre valutiamo in che modo i nostri aggiustamenti cumulativi stanno condizionando l’economia e l’inflazione”, ha detto Powell. L’effetto su Wall Street è stato immediato, con gli indici azionari Usa che hanno toccato subito i massimi intraday. Praticamente, Jerome Powell ha lasciato intendere che la prossima mossa di politica monetaria, in calendario nel mese di settembre, dipenderà dai dati macro.
Boom della borsa Usa anche nel finale: il Dow Jones Industrial Average è balzato di 436,05 punti, o di quasi +1,4%, a 32.197,59; lo S&P 500 ha guadagnato il 2,62% a 4.023,61. Il Nasdaq Composite ha messo a segno un rally del 4,06% a 12.032,42.
I futures sulla borsa Usa sono tuttavia negativi, con quelli sul Dow Jones al di sotto della parità e quelli sul Nasdaq che arretrano dello 0,44%. I futures sullo S&P 500 scendono dello 0,14%.
Incide la delusione per gli utili di Meta Platforms, ex Facebook, di Mark Zuckerberg: nel secondo trimestre dell’anno, Meta ha riportato un calo del fatturato peggiore delle attese, deludendo le stime sugli utili e comunicando una guidance sorprendentemente debole che parla di un secondo calo consecutivo delle vendite su base annua. Il titolo è in calo del 4,7% circa nelle contrattazioni dell’afterhours. L’utile per azione (eps) è stato pari a $2,46, al di sotto dei $2,59 per azione attesi dal consensus degli analisti intervistati da Refinitiv.
Il fatturato è stato pari a $28,82 miliardi, lievemente inferiore ai $28,94 miliardi attesi.
Gli utenti attivi giornalieri si sono attestati a 1,97 miliardi, meglio degli 1.96 miliardi attesi, secondo StreetAccount. Gli utenti attivi mensili sono stati pari a 2,93 miliardi, rispetto ai 2.94 miliardi previsti, secondo StreetAccount. Il fatturato medio per utente è stato pari a $9,82 contro i $9,83 attesi.