Bio-On, azionisti si preparano alle cause legali. Nel futuro ritorno in borsa o liquidazione
Norges Bank con circa il 2,30%, Kairos con poco più del 2%, e poi, sotto quota 1%, BlackRock, Bg Fund, Azimut e Manulife e poi una miriade di fondi minori. Questo l’asse societario di Bio-on, la società bolognese di bioplastiche finita nel mirino di Consob e Borsa Italiana e per cui, come rivela La Stampa, si inizia a parlare di azioni per il risarcimento dei danni.
Le opzioni sul tavolo sono due. Una riguarda la possibilità concreta di una richiesta di risarcimento per il danno subito dagli azionisti. In tal caso la condizione minima per costituirsi parte civile nel processo sarà aver detenuto le azioni al 24 luglio o al 30 settembre.
La seconda riguarda i Piani individuali di risparmio (Pir): tanti sono i fondi che hanno investito nella società bolognese ma in questo caso, secondo la legge, non vi è alcuna legittimazione attiva per le azioni degli intermediari, a meno che – scrive il quotidiano torinese – non sia riscontrata una responsabilità chiara per non aver raccolto la documentazione corretta. I prossimi passaggi però sono due, come ricorda Domenico Bacci, segretario nazionale del Sindacato italiano per la tutela degli investitori (Siti): prima la nomina del custode giudiziario da parte del Tribunale e poi la creazione di un nuovo consiglio d’amministrazione che, qualora ritenga che la società possa ancora avere un futuro sostenibile, potrà pensare a un ritorno delle negoziazioni in Borsa altrimenti si andrà verso il concordato preventivo o la messa in liquidazione.