Bce, Villeroy: ‘timori recessione non frenino rialzi tassi, recessione lieve meglio di stagflazione’. E il banchiere parla di inizio QT
“Le preoccupazioni sull’arrivo di una recessione (nell’area euro) non devono impedire alla Bce di alzare i tassi. Il livello dell’inflazione implica che la Banca centrale europea deve essere determinata”. E’ quanto ha detto l’esponente del Consiglio direttivo della Bce e presidente della banca centrale di Francia Francois Villeroy de Galhau.
Villeroy ha aggiunto che, a suo avviso, “una recessione veloce” è preferibile a una stagflazione”, precisando che “il dibattito se procedere a una stretta di 50 punti base o di 75 punti base è prematuro, considerando la volatilità dei mercati”.
Dopo aver raggiunto il tasso neutrale, la Bce “potrà comunque muoversi più lentamente”.
Villeroy ha detto anche che la Bce di Christine Lagarde è impegnata a riportare l’inflazione al target del 2% entro l’arco dei prossimi 2-3 anni, e che, una volta che i tassi dell’Eurozona viaggeranno a un livello neutrale, sarà opportuno iniziare a ridurre il maxi bilancio della banca centrale, gonfiato a un valore di quasi 9 trilioni di euro con l’acquisto massiccio di asset (vedi titoli di stato, BTP in primis) lanciato negli ultimi anni.
La riduzione del bilancio della Bce, ha precisato il banchiere, non dovrebbe avvenire interamente “con il pilota automatico”.
Bisognerebbe piuttosto “iniziare lentamente, valutare la reazione dei mercati e accelerare in modo graduale”.
Le banche che hanno beneficiato dei prestiti TLTRO dovrebbero iniziare a restituirli; Villeroy ha rassicurato comunque sul fatto che il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP continuerà a essere reinvestito fino al 2024, sottolineanto tuttavia che il Quantitative Tightening del piano APP potrebbe iniziare prima “continuando con i reinvestimenti parziali, ma a un ritmo ridotto”.