Bce su scudo anti-spread salva BTP: ‘non credo ci sarà altro oltre TPI, interverremo in caso di bisogno’. Tassi 10 y puntano al 4%
Così la numero uno della Bce Christine Lagarde a una domanda che le è stata posta durante la conferenza stampa successiva all’annuncio del rialzo dei tassi di 75 punti base, relativa allo scudo anti-spread salva BTP, o anche strumento anti-frammentazione TPI, annunciato nella precedente riunione del 21 luglio scorso: “Non credo che ci sarà altro il TPI”, ha detto, rassicurando comunque sul fatto che “siamo pronti a intervenire in caso di bisogno”.
Lo scorso 21 luglio, proprio nel giorno delle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, in un’Italia scossa dalla crisi di governo, la Bce di Christine Lagarde ha annunciato il tanto atteso scudo anti-frammentazione dell’area euro, noto in Italia come scudo anti-spread o salva BTP.
Lo scudo è stato battezzato TPI (Transmission Protection Instrument). Al momento il tasso sul BTP a 10 anni si attesta al 3,96%, a fronte di uno spread BTP-Bund a 230 punti base. I tassi tornano dunque verso la soglia del 4%; alle 14.15 ora italiana viaggiavano al 3,83%.
Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente all’1,25%, all’1,50% e allo 0,75%, con effetto dal 14 settembre 2022.
Nel comunicato con cui la Bce ha annunciato la stretta monetaria si legge che “in prospettiva, gli esperti della BCE hanno rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull’inflazione, che quindi si porterebbe in media all’8,1% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024”.