Bce, resta aperta opzione di comunicare fine QE a giugno, forse più appropriato meeting luglio (analisti)
La giornata di ieri in Europa è stata scandita dalle indiscrezioni e dalle dichiarazioni sulla fine del QE, in vista dell’appuntamento della settimana prossima con la riunione della Banca centrale europea (Bce).
Di fronte ai discorsi di alcuni membri del consiglio direttivo “gli investitori non ci hanno messo molto a intuire che stavano assistendo non ad una serie di dichiarazioni scollegate, ma ad un’azione concertata per indurre il mercato a scontare la possibilità di un annuncio sulla fine del QE già giovedi prossimo – afferma Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr -. Un’ azione che era cominciata già ieri, con il circolare delle indiscrezioni anonime”.
“Personalmente, fossi in Draghi, non avrei tutta questa fretta di segnalare la fine del QE già giovedì”, prosegue Sersale sottolineando che l’entità della perdita di slancio dell’economia europea non è chiara, e la turbolenza osservata sugli asset italiani merita forse un periodo di monitoraggio più lungo, prima di essere liquidata come un episodio. Anche perchè, a mio modo di vedere, il rischio elezioni resta elevato”. Secondo Sersale, Su queste basi, attendere 6 settimane in più, affidando la decisione al meeting del 26 luglio, mi sembrerebbe appropriato.
Bisogna, tuttavia, sottolineare, anche che è anche vero che con le comunicazioni di ieri, la Bce sta solo garantendosi l’opzione di utilizzare il prossimo meeting, in cui potrà argomentare la decisione facendo uso delle nuove proiezioni economiche. “Nessuna decisione è ancora presa e Draghi e C potrebbero rinviare la decisione ulteriormente se lo ritengono opportuno”, conclude Sersale.