Bce, Lagarde: ‘inflazione troppo alta. Necessari altri rialzi tassi significativi, via libera al QT’
Via libera al QT-Quantitative Tightening, ovvero riduzione del bilancio della Bce e nuovi rialzi dei tassi di interessi in Eurozona, a causa dell’inflazione che rimane “troppo alta”- E’ quanto ha confermato Christine Lagarde, nella conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi arrivato mezz’ora prima.
Lagarde ha reiterato quanto si legge nel comunicato della Banca centrale europea, ovvero che “gli esperti dell’Eurosistema hanno rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull’inflazione, che si porterebbe in media sull’8,4% nel 2022 per poi scendere al 6,3% nel 2023. L’inflazione dovrebbe registrare una marcata riduzione in corso d’anno, per poi collocarsi in media al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Al netto della componente energetica e alimentare l’inflazione sarebbe pari in media al 3,9% nel 2022 e aumenterebbe al 4,2% nel 2023, per poi diminuire al 2,8% nel 2024 e al 2,4% nel 2025”.
Riguardo al QT, nel comunicato si legge che “il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA sino alla fine di febbraio 2023”.
“Successivamente il portafoglio del PAA sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo”.
“Per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria”.
“Il Consiglio direttivo (della Bce) continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia”.
Oggi il Consiglio direttivo della Bce ha annunciato l’aumento di 50 punti base dei tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale. Il rialzo porterà i tre tassi rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%, con effetto dal 21 dicembre 2022.