News Notizie Notizie Italia Bce, de Guindos agita spettro BTP & Co: ‘Quantitative Tightening sicuramente nel 2023’

Bce, de Guindos agita spettro BTP & Co: ‘Quantitative Tightening sicuramente nel 2023’

8 Novembre 2022 15:07

“Prima o poi lanceremo il QR (Quantitative Tightening) e sicuramente nel 2023). Così il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, in occasione della riunione dell’Ecofin di Bruxelles. Lo spread BTP-Bund al momento oscilla attorno a 210 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali che viaggiano attorno al 4,45%.

“Continueremo ad alzare i tassi a un livello che assicuri che l’inflazione torni in linea con la nostra definizione di stabilità dei prezzi”, ha detto de Guindos.

Il numero due della Bce guidata da Christine Lagarde ha sottolineato che, nel corso del prossimo meeting di dicembre, la decisione sui tassi sarà presa sulla base di nuove proiezioni sul Pil e sull’inflazione.

“Nell’arco dei prossimi mesi l’inflazione oscillerà attorno ai livelli attuali, per poi scendere nella prima metà dell’anno prossimo. Ma, in media, l’inflazione headline e l’inflazione core rimarranno molto alte, anche se ci sarà un trend al ribasso nel primo semestre del 2023”.

Nelle ultime ore Alvise Lennkh-Yunus, Executive Director della divisione dei rating sui debiti sovrani di Scope Ratings ha avvertito che, “affinché la politica monetaria (della Bce) riporti l’inflazione dell’area euro al 2%, sarà probabilmente necessaria una riduzione significativa della domanda complessiva, in quanto l’inflazione è stata provocata soprattutto da fattori legati all’offerta, e non da una crescita (dell’economia) più alta e dall’aumento dei salari”.

Il punto è che “è improbabile che la Bce riesca a centrare il target del 2% senza lanciare un Quantitative Tightening, ovvero senza ridurre la quantità di bond governativi presenti nel suo bilancio”. Bilancio ingolfato dai titoli di stato dell’area euro, BTP in primis, che la Bce ha acquistato con le sue manovre di Quantitative easing.

Con i vari acquisti di BTP & Co, la Bce prima di Mario Draghi poi di Christine Lagarde ha fatto shopping di BTP & Co per un valore di 5 trilioni di euro, nell’ultimo decennio, quando il problema non era l’inflazione, ma la disinflazione e il rischio costante di deflazione.

Così lo strategist della divisione tassi di ING Benjamin Schroeder ha commentato a Reuters:

“C’è molto in gioco per l’area euro quando si parla di QT (Quantitative Tightening)”. Schroeder ha aggiunto che il principale focus, quando si affronta la questione, è sempre sullo spread BTP-Bund.

Allo stesso tempo, ha avvertito lo strategist di ING, “al di là degli spread, c’è anche il timore che (il QT) possa scatenare una maggiore volatilità sui mercati, soprattutto in un contesto in cui i piani di finanziamento del debito del governo dell’Eurozona fanno fronte a crescenti rischi al rialzo”.