Bankitalia: per aziende crescono difficoltà legate a costi energia
Per il 31,2 per cento delle imprese le difficoltà legate al costo dell’energia si sono accresciute rispetto al trimestre precedente (la quota era pari al 17,7 per cento nella
rilevazione di tre mesi prima). Il quadro è particolarmente sfavorevole per le aziende edili, tra le quali il 73 per cento ha riscontrato difficoltà analoghe o superiori rispetto al trimestre precedente (da 68,1), a fronte del 65,2 tra quelle dell’industria in senso stretto (da 56,9) e del 43,7 nei servizi (da 35,4). E’ quanto emerge dall’Indagine della Banca d’Italia sulle aspettative di inflazione e crescita condotta sul terzo trimestre del 2022.
Per effetto degli elevati costi energetici, oltre due terzi delle imprese prevedono di aumentare i propri prezzi di vendita nei prossimi tre mesi; il rialzo sarà marcato rispettivamente per il 26,5, il 14,9 e il 20,5 per cento delle imprese dell’industria in senso stretto, dei servizi e delle costruzioni (da 14,4, 9,8 e 14,4 nella rilevazione precedente). Dall’Indagine del’istituto di via Nazionale emerge che, come nello scorso trimestre, i problemi di approvvigionamento di materie prime e di input intermedi hanno interessato circa il 60% delle aziende dell’industria in senso stretto e dei servizi e circa l’85 per cento di quelle delle costruzioni.
“L’impulso della domanda, che aveva sostenuto l’attività negli ultimi trimestri, è venuto meno e le attese delle imprese non ne prefigurano una ripresa nei prossimi mesi”, rimarca Bankitalia. Al peggioramento dei giudizi sulle condizioni per investire si è associata una moderata revisione al ribasso dei piani di investimento per il 2022 da parte delle imprese industriali in senso stretto e dei servizi, che tuttavia continuerebbero ad accrescere la spesa.