Banche USA, Moody’s taglia l’outlook da stabile a negativo
Moody’s ha tagliato l’outlook del sistema bancario statunitense da “stabile” a “negativo”, a causa del “rapido deterioramento dell’ambiente operativo”.
In un duro colpo per il settore bancario USA già in crisi, l’agenzia di rating Moody’s ha ridotto da stabile a negativo l’outlook sull’intero sistema bancario.
L’azienda, tra le tre agenzie di rating più grandi al mondo, ha affermato che si sta muovendo alla luce dei principali fallimenti bancari che hanno spinto le autorità di regolamentazione a intervenire domenica con un drammatico piano di salvataggio per i depositanti e altre istituzioni colpite dalla crisi.
“Abbiamo modificato da stabile a negativo il nostro outlook sul sistema bancario statunitense per riflettere il rapido deterioramento del contesto operativo a seguito delle corse di depositi presso Silicon Valley Bank (SVB), Silvergate Bank e Signature Bank (SNY) e i fallimenti di SVB e SNY”,si legge nel report di Moody’s.
L’annuncio dell’agenzia di rating è importante perché potrebbe avere un impatto sui rating del credito e quindi sui costi di prestito per il settore.
Nel declassare l’intero settore, Moody’s ha preso atto delle azioni straordinarie intraprese dalle autorità competenti per sostenere il settore. Ma ha detto che altre banche con perdite non realizzate o depositanti non assicurati potrebbero essere ancora a rischio.
In una mossa straordinaria, domenica scorsa la Federal Reserve ha istituito una struttura per garantire che le istituzioni colpite da problemi di liquidità abbiano un accesso agevolato alla liquidità. Mentre il Tesoro ha sostenuto il programma con 25 miliardi di dollari di fondi e ha promesso che i depositanti con più di 250.000 dollari presso SVB e Signature avrebbero pieno accesso ai loro fondi.
Ma nonostante le misure straordinarie della FED in collaborazione con il Tesoro USA e la FDIC, “le preoccupazioni rimangono.”
“Le banche con sostanziali perdite non realizzate in titoli e con depositanti statunitensi non-retail e non assicurati possono essere ancora più sensibili alla concorrenza dei depositanti o alla fuga definitiva di quest’ultimi con effetti negativi su finanziamento, liquidità, guadagni e capitale”, afferma il rapport.