Banche italiane sotto pressione: Moody’s, impatto su qualità attivi e Npl su diffusione coronavirus
Una contrazione economica e un rallentamento sostanziale dell’attività commerciale potrebbero probabilmente comportare un deterioramento della qualità degli attivi delle banche italiane. È quanto si legge in un report di Moody’s nel quale fa il punto della situazione sul comparto bancario tricolore, ricordando che lo scorso 6 marzo ha rivisto le previsioni di crescita per il Pil italiano a un tasso negativo dello 0,5% da +0,5%, rendendo l’Italia l’unica grande economia per la quale si prevede una contrazione nel nostro scenario di base.
Il deterioramento delle condizioni economiche potrebbe tuttavia comportare un aumento dei crediti deteriorati (Npl). “Riteniamo che le vendite programmate di crediti deteriorati per il 2020 saranno più difficili da raggiungere – avvertono gli esperti di Moody’s -, invertendo potenzialmente il recente declino dei crediti deteriorati delle banche italiane. Inoltre, l’allargamento dello spread Btp-Bund probabilmente colpirà i coefficienti patrimoniali delle banche, date l’entità delle partecipazioni di titoli di Stato italiani etenuti dalle banche. L’effetto sul capitale è per ora relativamente limitato”.
Gli esperti dell’agenzia di rating sottolineano che “la redditività delle banche subirà pressioni a causa dell’indebolimento dell’attività creditizia, di minori operazioni che generano commissioni e costi più elevati del credito” e “le attuali difficili condizioni dei mercati finanziari probabilmente costringeranno le banche sospendere temporaneamente i loro programmi di finanziamento. Questo, combinato con le moratorie sui rimborsi dei prestiti, metterà sotto pressione i buffer di liquidità”. Moody’s si attende però che la Banca centrale europea e il governo italiano adottino misure di emergenza per sostenere la liquidità e il finanziamento delle banche, alleviando l’effetto complessivo.