Banche italiane, Equita SIM “boccia” il governo: -12% con M5S e Lega
Nonostante un primo trimestre incoraggiante, con un utile di 3,2 miliardi rispetto ai 2 attesi) e il relativo aumento delle stime 2018-2020 del 6%, gli analisti di Equita SIM confermano la visione neutrale sul settore bancario italiano.
In un report, la sim ha simulato l’eventuale impatto negativo sulle banche che potrebbe essere determinato dal contratto di Governo con un ribasso del 12%, ovvero di 12 miliardi di euro sul settore.
SI “SALVA” UNICREDIT L`allargamento dello spread sovrano nelle ultime due settimane (-60 punti base) ha avuto un impatto negativo del 2% sulle valutazioni (-2 miliardi). UniCredit è fra le banche meno sensibili all’allargamento grazie anche ai 14 miliardi di Bund in portafoglio:l`aumento dello spread dovrebbe aver portato ad un impatto negativo di 15 punti base sul CET1 contro una media di settore di 22 punti base.
L`eventuale introduzione di una flat tax del 2% sui ricavi generati in Italia dalle banche, inoltre, avrebbe un impatto negativo del 10% sule valutazioni a fronte di un nuovo gettito fiscale di circa 900 milioni all’anno. UniCredit avrebbe un effetto negativo di 5% sull`utile 2018, contro una media di 10% per i peers domestici.
Nonostante un business model più diversificato in termini geografici (circa il 50% ricavi in Italia), UniCredit è la banca che ha già ampiamente scontato (-7%) l`effetto del contratto di Governo sia in termini di allargamento dello
spread che di possibile inasprimento fiscale. La debolezza del titolo (-7% nelle ultime 2 settimana) rappresenterebbe, quindi, per gli analisti di Equita SIM un entry point interessante in termini relativi ed assoluti.