Banche e automotive spingono il listino milanese. Incremento a due cifre per il titolo Juventus
Chiusura positiva per il listino milanese, spinto dall’allentamento delle tensioni commerciali sulle due sponde dell’Atlantico e dalla possibilità di una proroga delle garanzie sulle vendite di crediti deteriorati delle banche (Non-Performing Loans). Al termine della seduta, il Ftse Mib si è fermato a 21.914,29 punti, +1,05% sul dato precedente.
L’indiscrezione secondo cui i dazi sul comparto auto potrebbero essere eliminati ha favorito l’automotive: spicca il +5,8% di FCA, che ha capitalizzato anche il giudizio positivo di Jefferies, ma segni più sono registrati anche da Brembo (+0,88%) e Pirelli (+1,64).
All’interno della galassia Agnelli, Juventus ancora in evidenza con un +11,19%. L’incontro tra i vertici del Real Madrid e il potente agente del portoghese, Jeorge Mendes, ha dato l’esito sperato a Torino: nessun accordo sul rinnovo del contratto con i pluri-campioni d’Europa. Stando ai rumor, per CR7 sarebbe pronto un contratto da 20 milioni di euro per fare da testimonial globale di Ferrari (+1,49%).
A spingere il comparto bancario (+1,32% per Intesa Sanpaolo, +0,31% di UniCredit e +2,03% di Banco BPM) è invece stata l’ipotesi di una proroga delle garanzie statali sulle cessioni di NPL, in scadenza a settembre.
Denaro anche su Assicurazioni Generali, in rialzo del 2,28%, dopo l’annuncio dell’avvio del processo per la cessione della quota di maggioranza di Generali Leben in Germania alla tedesca Viridium Gruppe. In base all’accordo, il big assicurativo di Trieste gestirà gli asset della società ceduta per un periodo di 5 anni. Il 100% di Generali Leben è stato valutato fino a 1 miliardo di euro, con un incasso complessivo previsto fino a circa 1,9 miliardi. L’operazione genererà una plusvalenza per il gruppo di Trieste di 275 milioni di euro.
Ben intonata anche Mediaset (+0,46%) che, nel giorno della presentazione dei palinsesti, ha annunciato un incremento di 2 punti percentuali per la pubblicità dei primi sei mesi. Tra i segni meno, -1,64% di Moncler e -2,11% di Salvatore Ferragamo, su cui JPMorgan ha ridotto il prezzo obiettivo da 20 a 19 euro, confermando la valutazione “neutral”.
Sul valutario, euro in rafforzamento (+0,35% a 1,1696 nel cambio con il biglietto verde) dopo le voci sulla presunta volontà di alcuni membri del board della BCE di alzare il costo del denaro in anticipo rispetto alle previsioni e in scia delle indicazioni migliori del previsto arrivate dagli ordini alle industrie tedesche, in aumento del 2,6% mensile a maggio.
Per quanto riguarda gli altri dati macro del giorno, risultati di poco inferiori alle previsioni dai dati statunitensi su buste paga del settore privato (report ADP, +177 mila a giugno) e nuove richieste di sussidio (231 mila nell’ultima settimana). Meglio del previsto l’ISM servizi, in aumento a 59,1 punti, mentre, dal fronte commodity, WTI in calo a 73,5$ dollari (-0,93%) dopo l’inatteso incremento degli stock di petrolio della prima economia (+1,2 milioni, consenso -4,4 milioni). A pesare sono anche gli appelli del Presidente Trump ai membri dell’Opec per aumentare l’output e calmierare i prezzi.