Azionario Asia paga violenti scontri a Hong Kong per legge estradizione, Hang Seng -0,80%
I violenti scontri a Hong Kong mettono sotto pressione l’azionario dell’area Asia-Pacifico. Forti le proteste dei cittadini contro la legge sull’estrazione: il paese ha deciso, di conseguenza, di rimandare per il secondo giorno consecutivo l’esame del provvedimento in Parlamento.
La proposta permetterebbe la consegna di sospetti e ricercati anche verso la Cina: migliaia sono state le persone che nelle ultime ore hanno circordato il Parlamento.
Per i manifestanti, il testo del provvedimento sarebbe stato dettato da Pechino, che ha d’altronde assicurato il suo sostegno. Il timore è che, nel consentire la consegna di sospetti e ricercati verso la Cina, vengano azzerati la libertà e lo stato di diritto che sono stati finora garantiti all’ex colonia del Regno Unito dal principio “un Paese, due sistemi”.
L’indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso ieri in calo dell’1,73% mentre oggi ha ceduto fino a -0,86% e al momento perde lo 0,80%.
Alla borsa di Seoul (Kopsi -0,24%), occhio al calo del produttore di chip SK Hynix, le cui quotazioni sono scese di oltre il 3%.
Borsa di Shanghai in recupero dopo le perdite iniziali, ma l’incertezza è tutta espressa nelle sue oscillazioni nervose attorno alla parità.
Sidney piatta anch’essa con -0,02%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in flessione dello 0,46% a 21.032 punti. Rimangono sullo sfondo i timori per una escalation della guerra commerciale.