Azionario Asia: borsa Tokyo giù dopo Bank of Japan, dollaro resiste a impeachment Trump
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dello 0,29%, a 23.864,85 punti, dopo la decisione della Bank of Japan guidata da Haruhiko Kuroda di lasciare invariata la propria politica monetaria, mantenendo fermi il target dei tassi di interesse a breve termine al -0,1% e il target dei tassi dei bond sovrani a 10 anni attorno allo zero per cento.
Invariata anche la forward guidance, secondo la quale i tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali o più bassi fino a quando sarà necessario. La BoJ ha confermato di ritenere che l’economia del Giappone si stia espandendo a un ritmo moderato, ma che i rischi che incombono sull’economia globale rimangano alti: di conseguenza, è necessario monitorare a suo avviso l’impatto di tali rischi sulla fiducia delle imprese e delle famiglie.
E’ stata peggiorata la valutazione sulla produzione industriale che, secondo la banca centrale, sta scendendo a causa dei disastri naturali che hanno colpito il Giappone. “La componente core dell’indice dei prezzi al consumo oscilla attorno allo 0,5%”, si legge nel comunicato, in relazione all’inflazione del paese.
Il rapporto dollaro-yen è al momento piatto, in rialzo dello 0,04% alle 7.15 ora italiana, a JPY 109,57. Sul fronte valutario si mette in evidenza il rialzo del dollaro australiano, dopo la pubblicazione del report occupazionale di novembre, che si è confermato ampiamente migliore delle attese.
Il tasso di disoccupazione dell’Australia è sceso al 5,2% rispetto al 5,3% precedente, facendo meglio del 5,3% atteso dal consensus. Ampiamente battute anche le previsioni sulla creazione di nuovi posti di lavoro: +39.900 sono stati i nuovi posti di lavoro creati, contro i 15.000 attesi e il precedente calo di 19.000 unità, rivisto tra l’altro al ribasso a -24.800 unità. Il rapporto dollaro australiano-dollaro Usa è così in rialzo dello 0,38% a quota $0,6878.
C’è da dire che il dollaro Usa sta reggendo comunque bene alla notizia del passaggio, alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti della proposta di impeachment contro il presidente americano Donald Trump. Il Dollar Index oscilla attorno a 97,40, non lontano dal record dei precedenti sei giorni testato mercoledì a quota 97,475.
La messa in stato di accusa contro Trump è stata motivata con due capi di imputazione: ostruzione all’attività del Congresso e abuso di potere.
La parola passa a questo punto al Senato, dove il passaggio è tuttavia più difficile, visto che qui i Repubblicani detengono ancora la maggioranza e sono necessari due/terzi dei voti affinchè avvenga l’approvazione. Alcuni analisti fanno notare, di conseguenza, che è estremamente improbabile che l’impeachment diventi realtà. Il rapporto euro-dollaro è in rialzo dello 0,14%, a $1,1127.
Riguardo agli altri principali indici azionari in Asia, la borsa di Shanghai cede lo 0,12%, Hong Kong fa -0,43%, Sidney -0,27%, Seoul +0,02%.