Azimut, Giuliani storce il naso: siamo sottovalutati perchè altri player fanno meno utili e valgono molto di più
La cessione dell’1,78% del capitale sociale di Azimut da parte di Timone fiduciaria non è l’unica operazione che il gruppo guidato da Pietro Giuliani archivia prima della presentazione del piano a 5 anni. A confermarlo in un’intervista a Il Sole 24 Ore lo stesso presidente di Azimut Holding. “Stiamo preparando una nuova operazione perché oggi ci sono più di 200 nuovi colleghi rispetto a due anni fa e vogliamo dare anche a loro la possibilità, partecipando a un’operazione analoga, di investire in Azimut e guadagnare come è sempre successo a tutti quelli che lo hanno fatto dalla quotazione a oggi” ha sottolineato Giuliani.
“Da tempo facciamo i conti con signori che continuano a mandare informazioni a tutti i media che certo non mettono Azimut sotto una buona luce. Peccato che da anni i fatti li smentiscano” continua Giuliani. “Vorrei ricordare che da quando ci siamo quotati, cioè da 15 anni, abbiamo guadagnato oltre il 1000% sul capitale investito e nel 2019 Azimut è stato il titolo che è salito di più in assoluto, nonostante sia anche stato tra quelli più shortati. Mi viene da pensare che ci siano anche delle asimmetrie informative sul mercato che ne compromettono a volte il funzionamento”. “Ci sono società che operano nello stesso settore di Azimut e che da anni chiudono il bilancio con utili inferiori, ad esempio nel 2019, di almeno 100 milioni in un paio di casi. Se i profitti sono inferiori, e la crescita è inferiore o uguale, come è possibile che la capitalizzazione in Borsa sia invece molto più elevata?” si chiede il presidente di Azimut secondo cui il gruppo è sottovalutato. “Per questo noi investiamo nel nostro titolo e continueremo a farlo” ha concluso.
Al momento a Piazza Affari il titolo perde il 3,04% a 22,94 euro.