Azimut e Poste toccano nuove vette, chiusura tonica anche per Diasorin
Giornata interlocutoria per Piazza Affari con protagoniste ancora una volta Poste Italiane e Azimut. Il Ftse Mib alla fine è riuscito a strappare il segno più (+0,04% a 22.487 punti) segnando il livello di chiusura più alto del 2019 (nell’intraday il massimo risale al 17 ottobre a 22.663 punti). Il mercato inizia a guardare all’evento clou della riunione Bce di giovedì, l’ultima con Draghi alla presidenza.
Seduta da record per Poste Italiane che conferma il magic moment in Borsa. Il titolo è arrivato a guadagnare il 2% sfondando il muro degli 11 euro (top intraday a 11,07 euro), sui nuovi massimi storici. Da inizio anno il titolo del gruppo guidato da Matteo Del Fante segna un sonante +56%. Oggi gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il giudizio su Poste Italiane a buy dal precedente neutral. La casa d’affari ha rivisto al rialzo anche il prezzo obiettivo da 10 a 13 euro, che implica quindi un potenziale upside del 20% circa rispetto ai prezzi attuali. Stando a quanto riporta oggi il Corriere, Poste Italiane ha avviato a inizio mese la sperimentazione a Roma di un nuovo servizio di pagamento in alternativa al Pos senza costi di transazione. Si tratta di un sistema di pagamento tramite QR Code (una specie di codice a barre) che permette di pagare con il proprio smartphone gli acquisti in un negozio, ma anche la fattura dell’idraulico o qualsiasi altro artigiano con partita Iva.
Nuovi massimi dal 2016 per Azimut (+1,65% a 18,50 euro). Si tratta della sesta sessione consecutiva in ascesa per il gruppo attivo nel risparmio gestito che ha agguantato i massimi da maggio. Azimut il 7 novembre alzerà il velo sui conti del terzo trimestre. Ieri Banca Akros ha ribadito la raccomandazione “accumulate” sul titolo e ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo da 18,5 a 19 euro. Gli analisti della banca d’affari fanno sapere di attendere numeri forti nel terzo trimestre grazie al nuovo schema delle commissioni introdotto a inizio 2019 e l’utile netto è visto pari a circa 67 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 39 milioni dello stesso periodo del 2018.
Chiusura a +0,77% per Diasorin che ha ricevuto la certificazione dalla Food and Drug Administation (FDA) del test LIAISON HCV per la determinazione qualitativa di anticorpi specifici contro il virus dell’epatite C nel siero e nel plasma, disponibile sulla piattaforma completamente automatizzata LIAISON XL. Il test dell’epatite C è uno dei test chiave nell’accordo strategico tra DiaSorin e Beckman Coulter che ha l’obiettivo di servire il mercato statunitense con un panel completo di test per le epatiti e i retrovirus.