Aumenta la paura coronavirus, borsa Tokyo -2%. Shanghai chiusa ma futures crollano -5%
Incubo coronavirus, il sentiment dei mercati viene affossato subito a inizio settimana dalle nuove notizie che riguardano il diffondersi del virus. Più di 2.700 le persone infettate in Cina, a fronte di 80 morti. I mercati cinesi rimarranno chiusi fino al prossimo 2 febbraio, in base a quanto hanno stabilito le autorità, che hanno esteso la pausa dovuta alla festività del Capodanno Lunare.
Chiuse oggi anche le piazze di Australia, Hong Kong, Singapore, Corea del Sud e Taiwan. L’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo chiude le contrattazioni in flessione del 2,03% a 23.343,51 punti.
L’andamento dei futures sull’azionario cinese dà un’idea del pessimismo e del panico che si stanno diffondendo nel paese, e non solo. L’indice dei futures sul Ftse China A50, che è scambiato a Singapore, è scivolato oggi fino a -5%: 60.000 i contratti scambiati.
I futures sull’indice Dow Jones indicano inoltre un avvio di seduta, per il listino Usa, in calo di 250 punti circa. Nuovi casi di persone infettate dal coronavirus sono stati identificati negli Stati Uniti, a Singapore, Australia e Corea del Sud.
I timori sulle conseguenze che il diffondersi del virus potrebbe avere non solo sull’economia cinese ma su quella di tutto il mondo affossano anche le quotazioni del petrolio. I futures sul WTI di New York hanno ceduto nelle contrattazioni asiatiche fino a oltre -2%, a $52,94 al barile. Ribassi di oltre -2% anche per il Brent, che scende a $59,39.
Acquisti sull’oro, bene rifugio per eccellenza. Il contratto spot e i futures salgono entrambi di mezzo punto percentuale, attestandosi rispettivamente a $1.579,47 e $1.579,1 l’oncia.