Atlantia sbanda a -2%. Di Maio ha fretta: ‘revoca concessione il prima possibile’
“Si va verso la revoca delle concessioni autostradali – dice il capo politico M5s Luigi Di Maio a Radio Anch’io – bisogna togliere a questi signori la concessione il prima possibile dopo che hanno preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture”. L’ad di Autostrade per l’Italia (Aspi), Roberto Tomasi, parla intanto in una intervista alla ‘Stampa’: “Non cerchiamo scuse, siamo pronti a ogni verifica ma i ponti sono sicuri”.
Nel frattempo, il titolo Atlantia ha accelerato al ribasso e ora segna un calo del 2,4% a 20,50 euro, tra i peggiori performer dell’indice di riferimento Ftse Mib. A pesare sono le parole del premier Giuseppe Conte, che ha rimarcato che il procedimento per la revoca della concessione Aspi va avanti. Tecnicamente, la caducazione della convenzione “è in atto” e “non si è mai interrotta”. Così ha detto il presidente del Consiglio, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Stiamo acquisendo continuamente elementi presso il Mit, man mano che vengono fuori perizie ed elementi. E adesso possiamo anticipare che siamo pressoché in dirittura di arrivo”, ha aggiunto Conte.
Ora, il partner della coalizione del M5s, il Partito Democratico, si sta scaldando all’idea, ha riferito la Repubblica. Il M5s ha sostenuto la revoca della concessione detenuta dalla controllata di Atlantia dal crollo del ponte Morandi di Genova nel 2018. La pressione su Atlantia si è intensificata durante l’estate, poiché i risultati di un’indagine hanno portato alla luce alcune mancanze sulle attività di manutenzione.
Inoltre, secondo quanto riporta la Repubblica, il governo avrebbe chiesto una compensazione: bloccare o abbassare le tariffe e prevedere la gratuità della percorrenza su alcuni tratti della rete oggi gestiti a pagamento. Al ministero hanno quantificato il risparmio per i cittadini (e la rinuncia ai profitti per la società) in qualche miliardo di euro. La prima risposta di Autostrade, scrive la Repubblica, è stata un no secco, senza margini di trattativa.
Il ministro dei trasporti Paola De Micheli, secondo fonti di stampa, starebbe spingendo sulla questione della revoca, con una possibile decisione definita entro la prossima settimana.